30 dic 2008

Siparietto Governativo

Ore 20:05 Tiggi su Canale 5.
L'Economia è in difficoltà e adesso come "Consigli su come affrontare la crisi Economica" vi proponiamo un'intervista con Francesco Alberoni (!). Ma non era un sociologo? Boh.
Apre il servizio. Alberoni diafano come sempre. Ambiente neutro, bassorilievo simil Canova sullo sfondo.
Intervistatore: "Allora Alberoni ci parli della situazione economica, come va?"
Albertoni" Va tutto bene. Noi italiani siamo in gamba. Dobbiamo solo fare quello che ci viene meglio, e vedrete che andrà tutto bene".
I: Grazie.
A: Prego.
E adesso passiamo ad un guerra estera, ma lontana lontana... (servizio sul medio oriente)

Quasi non ci credevo.

20 dic 2008

Un grande ritorno... (Zak, Zak )

Ricordate il taglio dei cavi di comunicazione sottomarini avvenuto all'inizio di quest'anno? ( Ne avevo scritto qua e qua)
Bene, la cosa sta ricapitando, ma questa volta nel mediterraneo di fronte alla Sicilia.
Inizialmente ieri, (il 19) tre cavi, stesi tra Sicilia e la Tunisia, sono stati tagliati. Sarà stato un peschereccio di Mazara del Vallo con un aratro da pesca a strascico un po' troppo aggressivo. Fatto sta che le Maldive sono al buio e l'Egitto ha perso il 50% della propria connettività.
In realtà sembra che i cavi saltati siano quattro. Quest'ultimo aggiornamento è circolato un po' meno dato che gli unici impatti sono rimasti limitati all'isola di Malta. Ecco un articolo del Times maltese.
Ma quanto devono essere trafficati i nostri mari?

18 dic 2008

Breve dizionario economico

Recessione: Recessione è quando il tuo vicino di casa perde il lavoro.
Depressione: E' quando sei tu a perderlo.
(Nell'immagine, la copertina di Diario di questa fine d'anno)

17 dic 2008

Humor da informatici

Se i linguaggi di programmazione fossero religioni. (Per gli amici Islamici, si fa per scherzare, eh!)
Comunque, humor settoriale per gli addetti ai lavori. Perl is vodoo...

5 dic 2008

Next G8 President Wants To "Regulate the Internet"

Indovinate voi a chi si sta riferendo questo lancio di Slashdot?
Chi sarà mai il "a cantankerous character" che sta per presiedere il G8 e intende regolare Internet?
La cosa buffa è che oltreoceano, non conoscendo bene il nostro, rischiano di prenderlo pure sul serio ("will no doubt be a serious effort").
Ma che ve lo dico a fare...

2 dic 2008

Di tutte le cause

Certo, che di tutte le cause che si potevano supportare contro il governo, dal flop dell'Alitalia, al taglio delle facilitazioni energetiche, condito con ritorno al nucleare in pompa magna, o oppure al piano di supporto per l'economia che invece di assomigliare al New Deal sembra un elemosina.
Di tutto questo insomma, la causa per contrastare l'aumento dell'iva sull'abbbonamento di SKY è proprio la più stronza.
Ecco l'ho scritto...

(volevo chiudere con parole come stroxxa o str0nxa , ma poi mi pareva che comunicassero meno...)

17 nov 2008

Un posto come un altro.

Ho bisogno di raccontare un ricordo che continua a venire a galla proprio in questi giorni, complice un prossimo viaggio.

So che se non lo proverò a definirlo cercando di descriverlo, continuerà a ronzarmi in testa come un qualcosa di mal digerito.


Inverno del 2000, Novembre forse, saranno state le 10 di sera.

Il luogo in se non era un granché. Abbiamo parcheggiato l'auto e siamo scesi a piedi, arrivando sotto il pilone del ponte.
I piedi piantati sul misto di sabbia e terra, un piccolo cumulo di rifiuti più avanti, il posto non aveva niente di speciale. Me lo ero immaginato molte volte, ma essere li per li non mi dette nessuna sensazione particolare. La terra mista a sabbia, il mare, il litorale sporco. Complessivamente era qualcosa di "già visto".

La nebbiolina formava piccoli banchi sull'acqua, a destra l'oceano aperto faceva presagire un'immensa oscurità notturna.

La campata del ponte, alta sopra la vecchia piazzaforte spagnola, andava a congiungersi all'altra sponda dello stretto, quasi due chilometri più in la.
A destra, le luci della città, stesa sulle colline, circondavano la baia. E in mezzo la luce di un piccolo faro, basso sull'acqua, lontano, che come fanno tutti i fari, si accendeva e spegneva ad intermittenza.
Ancora più a destra, il Bay Bridge, sembrava una ferrovia natalizia sospesa. Diritto, trafficato e illuminato.
Eccola qua. Era Novembre, avrebbe dovuto essere un po' più freddino. Dal basso saliva un odore di mare misto a nebbia.

Navi da carico, passavano pigre sotto la campata del ponte, in un lampeggiare di luci di segnalazione.

A vederlo così sarebbe anche sembrato un qualunque mare di una qualunque città ligure o toscana. Invece questa qua, era la campata del Golden Gate Bridge e quella luce la, era l'isola di Alcatraz.

Si, Alcatraz, proprio quella li. Quella dei film sulla la detenzione, le fughe, la redenzione degli ergastolani e poi Al Capone e Machinegun Kelly, che qua ci sono stati sul serio.
Un posto che sembra fatto e creato per rendere più realistiche le sceneggiature.
L'isola, circondata da correnti impetuose e voraci squali bianchi, là , una lucina in mezzo alla baia, piccola rispetto a questo ponte gargantuesco.

Ed è in quel momento ho sentito come al mondo ci siano posti più speciali di altri. Posti dove è più semplice immaginare che il reale, il passato, l'immaginario e il futuro si fondano in un'unica enorme trama. E che in questa trama ci siano ancora pezzi da aggiungere e immaginare.

E tutto qua e ora.
Ho pensato, per un attimo. che sarei potuto rimanere li, magari a consegnare pizze su e giù per le colline di questa città.
Iniziare così, per iniziare, per poter poter subito rimanere. Poi la Green Card e chissà forse un lavoro serio da queste parti. E poi, sistemarsi e riuscire a far parte di tutto questo.
Nel luogo dell'immaginario, in cui c'è spazio per tutti e tutto è concretamente possibile, non è difficile immaginare tutto questo.

E questa è la forza degli USA per quanto sia appannata e indebolita la loro immagine, per quanto sia in crisi il modello e la loro economia, non c'è ancora niente al mondo in grado di esercitare questa suggestione.
Non c'è e non ci sarà per un bel pò di tempo.

Ho trovato una foto su Flickr che ritrae il ponte QUASI dal punto di vista che avevo quella notte. Eravamo solo molto più vicini al vecchio forte, quella costruzione verdognola in basso a sinistra. Thanks to Hyku.

15 nov 2008

Sabato pomeriggio

E' un periodo che sono di umor nero.
Quando sono in questo stato d'animo, so che devo tenermi lontano da certe tematiche, altrimenti mi incattivisco fino ad avvelenarmi l'animo.

E' per questo che non farò un post sulla Diaz. Purtroppo, non mi aspettavo altro e quando hanno iniziato a ritardare l'uscita del verdetto si è subito capito che non sarebbe finita bene.
Mi viene da pensare solo che l'Italia è un po' più sporca di come dovrebbe essere e che d'ora in avanti la gente avrà ancor meno fiducia sulla capacità del nostro sistema di correggersi e fare pulizia.

Ho visto che nell'ultimo periodo tendo a scrivere delle articolesse insopportabili, non scriverò neanche sulla storia di Beppino e Eluana Englaro.
Ai tipi esaltati del movimento della vita auguro solamente di non trovarsi mai nella situazione del padre di Eluana.
Gli chiederei anche di fare un passo indietro e mandar via le telecamere, ma è gente che forte di una missione superiore, ha purtroppo perso il senso del pudore.
Non sentono.

Quando ho questi momenti di sconforto trovo invece rinfrescante dare una lettura al blog di Scott Adams.
Per chi non lo conoscesse, dirò solo che Adams e' noto come il disegnatore/creatore di Dilbert.
Ingegnere delle telecomunicazioni, in principio, ha avuto anche modo di firmare anche un po' di specifiche dell'ISDN prima di diventare cartoonist full time con Dilbert.
Con questa striscia mostra in modo dissacrante l'idiozia e l'avidità imperante del mondo delle grandi corporation.
Il suo è un punto di vista sempre originale, a volte quasi delirante. Nella sua originale nerditudine riesce ad essere profondo, e in generale, divertente.
Guardate che cosa scrive cercando i lati positivi dell'attuale recessione.
Refreshing..

6 nov 2008

E' inutile...

Oggi ,un po' di amici si sono affannati a segnalarmi l' ultime "boutade" del nostro presidente del consiglio.
Gaffe o cadute di tono da parte del nostro PRESIDENTEDELCONSIGLIO purtroppo non sono esattamente una novità.
Lui è notoin tutto il mondo, è uno specialista gaffeur. Prendete George W. incrociatelo con Hugo Chavez e avrete ottenuto l'idea archetipale, che si ha nel resto del mondo, del nostro PRESIDENTEDELCONSIGLIO.
Anche questo episodio, conferma la mia idea, che Silvio B., sia per usare un understatement, una persona un pò eccentrica.
Uno di quelli che non ha completamente sviluppato la parte di intelligenza emotiva che ti guida nei comportamenti sociali. Uno che tende a mescolare e a far confusione di contesti e codici comunicativi.

Seduto al tavolo con il primo ministro di uno dei paesi che ha rapporti abbastanza tesi con gli Stati Uniti cosa fa? Si mette a scherzare sul Presidente degli USA.
Fa delle battute abbastanza rilassate, quelle battute che potresti fare alla fine dell'incontro, quando ti sei alzato in piedi e vai a salutare i giornalisti che hanno seguito la delegazione.
Lui invece anticipa, inzia a scherzare quando è al tavolo con Medvedev con tanto di traduzione contemporanea attiva. Spero che i Russi abbiano riso. Qua lo spettacolo è stato abbastanza agghiacciante. Come ha proposto Luca Bottura, ho desiderato che dagli Stati Uniti ci mandassero rapidamente McCain in sostituzione, tanto a loro, non serve più.
Mi è rimasta, però rimasta una curiosità, ma come si dice "abbronzato" in russo?

Comunque inutile scandalizzarsi per l'accaduto. Ormai , Silvio B, ce lo terremo ancora per un bel po'.
Date retta e me: Ignoratelo.

5 nov 2008

Il buon giorno e Gasparri "l'Americano"

Un grazie a Luca Bottura di Radio Capital, stamattina in auto avevo le lacrime agli occhi ascoltando la sua tramissione: Lateral ( qua la trascrizione, ne vale la pena).
E poi ci si è messo anche Gasparri che ha subito creato i presupposti per un feeling molto positivo con il nuovo presidente, commentando l'elezione così: "Al Qaeda ora forse è più contenta".
Per chi ha il gusto dell'orrido collego anche l'audio.
Senza entrare nel merito della rozzezza argomentativa delle affermazioni di Gasparri, rimane solo un dubbio: Ma perché qualcuno sente il bisogno di aprire così positivamente con il neo presidente della nazione più potente del mondo? Gusto per l'idiozia pura?
Anch'io mi vergognerei per loro... se li avessi votati! :-)

2 nov 2008

L'eredità di Bush

Come il nostro presidente del consiglio, anch'io non ho alcun dubbio che il presidente W. Bush sarà ricordato nella storia degli Stati Uniti.
Scopro oggi, grazie ad Alessio, che anche il Fukuyama , storico alfiere della destra americana, pensa che Bush sia riuscito a distinguersi come presidente. La presidenza Bush è stata talmente singolare che lo stesso Fukuyama voterà per Obama così da prendere le distanze da tutta l'ala Repubblicana dopo i disastri di creati da W..
Devo ancora capire se Bush, nella graduatoria tra i peggiori presidenti degli Stati Uniti, verrà prima o dopo Nixon.
Il problema è che in questi anni si è lavorato molto per rivalutare la figura di "Tricky Dicky", e per questo credo che alla fine, George Walter "Cespuglietto" abbia buone chances di spuntarla diventando il primo di quella lista.

1 nov 2008

La parte più difficile del cielo.

In libreria qualche giorno fa ho adocchiato un libro di una celebre giornalista italiana. Il libro, è un libro inchiesta sulla situazione delle donne in Italia. In questo l'autrice porta in evidenza i casi di successo nel nostro paese. Il fatto che "l'altra metà del cielo" stia piano piano diventando "la parte più importante di esso".

Le donne, com'era inevitabile, grazie alle loro capacità e al loro impegno si sono fatte strada nelle stanze dei bottoni dell'Italia. E' questa la tesi del libro: In questo periodo di stasi e immobilismo, rappresentano sicuramente la parte più vivace e attiva del paese.
In una riga: "Se da queste parti qualche cosa si muove è merito delle donne".

Fin qua niente di strano, ritengo personalmente le donne, in media più stabili, più intelligenti e più determinate degli uomini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, come per esempio nelle graduatorie dei risultati degli esami scolastici.
Appartengo ormai ad una generazione che non ha mai visto niente di bizzarro o anomalo in questo fenomeno.

Dunque ero in libreria e stavo guardando il risvolto di questo libro, mentre mentalmente cercavo di visualizzare il volto della famosa giornalista.

Ora caso vuole, che proprio questa abbia iniziato recentemente a condurre una trasmissione in prima serata su un'emittente nazionale e che questo mi abbia permesso di rivederla in volto, dopo un lungo periodo in cui è stata assente dalla vista delle telecamere.

A quel punto mi sono ricordato come la prima impressione che ho avuto, dopo averla appena rivista, è stata:"Chi è questa? il volto è familiare, sono sicuro di averla già vista prima ma non riesco a riconoscerla. Perché?".
Sono stato a guardare il promo della trasmissione per un po' prima di prima di comprenderne la causa e riconoscere la persona. Il volto che avevo sullo schermo, mi riusciva solo parzialmente familiare perché reduce da una serie di interventi di chirurgia plastica.
Labbra a canotto, punturine di botox e forse anche un rinforzo degli zigomi, avevano modificato la fisionomia e l'espressività di un volto che conoscevo fino a rendermelo estraneo.
Un viso che la presenza in prima serata mi aveva reso praticamente familiare.
Intendiamoci, il risultato di questo intervento non era niente di postumano o paragonabile alle cose agghiaccianti che purtroppo si vedono. Mi viene in mente, per esempio, un esperimento mal riuscito fatto dalla sorella di un noto stilista. Ma, in questo caso, la differenza somatica tra il "prima" e il "dopo" era comunque notevole.

L'intervento ha trasformato, quel volto familiare da cinquantenne che ha vissuto e combattuto, in un volto ingraziosito e lisciato, più aderente ad un canone di "bellezza" comune e stereotipato, degno di essere mutuato direttamente da un serial TV.

Quali sono gli elementi sociale, personali che obbligano una donna affermata, con un successo incredibile, bella e intelligente ad andare sotto i ferri per farsi "sistemare" così

Quali sono i meccanismi perversi che non permettono ad una donna, che ha pieno successo nella vita, di accettarsi e di farsi accettare per com'è e per com'è diventata?

Quel libro stavo quasi per comprarlo. Ma poi l'ho lasciato giù. Ho percepito la verità che conteneva ed ero incuriosito dalle storie che narrava. Ma, allo stesso tempo, ho anche sentito che al di la dei trionfalismi c'è ancora molto da raccontare sulle donne.
E quello è un libro ancora da scrivere.

P.S.
A posteriori temo che questo POST grondi comunque di moralismo. Ottica che lo scrivente intendeva assolutamente evitare.
Però,alla fine, mettersi sul pulpito e fare la predica "agli altri" o "alle altre",, è proprio becero moralismo.
Non ho purtroppo ideato un modo più elegante per raccontarvi il pensiero che ho avuto guardando la copertina di quel libro.
Ci ho messo due settimane a partorire 'sto post. Scusate ma meglio di così non mi è venuto.

29 ott 2008

Cosa NON è la democrazia.

In questi giorni è tornato in auge il dibattito sulla legge elettorale, seppur in chiave Europea. Il pendolarismo obbligandomi "all'arricchimento" cognitivo forzoso dovuto all'ascolto della Radio, mi permette di cogliere alcuni spunti. Ho infatti modo di ascoltare gli interventi degli ascoltatori, della persone comuni, che chiamando in trasmissione, hanno la possibilità di esprimere il proprio pensiero.

Un intervento sentito giusto stasera, mi ha illuminato.

La discussione verteva sulla legge elettorale per le prossime elezioni Europee. Tra il punto di vista del Cavaliere nazionale e quello degli oppositori. Preferenze si, preferenze no, sbarramento si, oppure no, al 3% al 4% al 5%.
Insomma, dato l'assunto che il sistema elettorale perfetto non esista, tutta questa discussione era molto tecnica e speculativa allo stesso tempo.

Ad un certo punto telefona questo ascoltatore e apre così:
"Insomma basta con questa storia della legge elettorale e con le preferenze, noi cittadini non siamo in grado di valutare cosa fanno i nostri eletti in parlamento.
Non siamo proprio in grado di valutare queste cose. E' roba troppo tecnica.
Secondo me dovremmo una volta eletto quello che ci da fiducia, dovremmo far scegliere a lui chi mandare in Europa.
Tanto vale mandare quello che ci piace di più e chiuderla li"

Naturalmente il conduttore della trasmissione ha fatto un vano tentativo di spiegare all'ascoltatore come il suo ragionamento fosse ad un passo da delegittimare qualsiasi democrazia rappresentativa.
Ma, stasera non mi interessa approfondire il punto di vista delirante di chi ha telefonato. Cerco invece di immaginare che cosa persone simili abbiano in testa.
Quali tipo di pensieri devono coltivare per partorire con naturalezza concetti da "Democrazia incompiuta".

Che cos'è, che valore ha la rappresentanza per una persona che afferma la sua incapacità di comprendere e alla fine di valutare l'operato dei propri rappresentanti?
Con quale motivazione una persona simile va in una cabina di voto e vota? Cosa lo spinge e lo motiva ad uscire di casa a fare questa fatica?
Qual è il valore del voto?

Poi un'illuminazione.

La scelta.
Per questa persona qua, il valore del voto è legato unicamente alla possibilità di scegliere.

Il ragionamento è più o meno questo:
"Non so cosa faranno i miei rappresentanti, non riesco a capire e a valutarli. Allora l'unica libertà che ho è scegliere. E' comunque l'unica opzione che posso esercitare.
Scegliere questo invece di quello. Questo mi piace, quello no. Eleggo questo"

Questa è l'incarnazione e l'espressione della democrazia per questi elettori.
Un dovere che si fa in una cabina elettorale, nel momento in cui si è chiamati a farlo. Inizia e finisce li. Il problema è che se si abdica la possibilità di scegliere e di comprendere, con quali elementi possiamo preferire un candidato ad un altro?
provo a mettere giù un altro concetto.

La Democrazia è un prodotto.

Ma si, è così che questi se la devono immaginare. Nel momento in cui si abdica la volontà di approfondimento e di comprensione non rimane altro. C'è solo l'opzione di scegliere. Prendere o lasciare qualche cosa.
E' come se ci fosse un grande supermercato dove puoi entrare gratuitamente. Ogni cittadino ha diritto di entrare. Quando ci sono le elezioni, può e deve entrare e scegliere il prodotto, candidato, che gli piace di più. Scegliere un candidato è come scegliere un sapone o un cappotto. Una scelta guidata dalla preferenza come quella che si compie per scegliere il colore del cappotto o la schiuma da barba.

E' un diritto scegliere il candidato.

Poi, il candidato eletto andrà al governo e incarnerà in qualche modo la fiducia dell'elettore.
L'elettore non deve valutare con il microscopio quello che fanno i rappresentanti ed entrare nel merito. Il suo scopo fidarsi e verificare la tenuta della fiducia alle prossime elezione.
Deve fidarsi del candidato e votare con "la pancia".
Probabilmente questo genere di elettori esiste in tutte le democrazie civili. Sono la fascia d'elettorato che si conquista a colpi di slogan e probabilmente rimangono anche più fedeli. Più tetragoni e stolidi nei loro convincimenti. Probabilmente ogni schieramento politico ha i suoi.
Certo se questi iniziano a diventare una percentuale rilevante del corpo elettorale, allora la musica cambia.
E può cambiare in modo inquietante.
Spero per il bene del nostro paese che il gentile ascoltatore di ieri sera sia un caso isolato. E che da queste parti ci si pregi, indifferentemente a quale schieramento si appartenga, di continuare ad usare la testa.

Stasera su RAI2 (5.. boh)

Toh! stasera su Voyager raccontano della diatriba tra Tesla e Edison. Avevo sintetizzato la cosa un po' di tempo fa qua e continuo a trovare questa storia interessante.
Questi due litigano ed è l'elefante a rimetterci la proboscide.

Al di la di questo, ho fatto un fioretto, per cui vi risparmio naturalmente i commenti su Tesla che riceve le proprie intuizioni dagli extraterrestri, il raggio della morte e il controllo climatico e un pò di altro ciarpame.

Rimane una domanda posta dalla trasmissione e alla quale mi sento in grado di rispondere: "Quali erano i segreti che Tesla conosceva per spiegare i propri esperimenti?".
Risponderei: "La fisica delle superiori". Bastava stare attenti in classe.
Chiaramente gli ideatori di Voyager, quel giorno, avevano "marinato".

20 ott 2008

Un post per l'Europa

Nell'immaginario collettivo l'Europarlamento viene descritto come un luogo abitato da burocrati e soffocato dalle lobby. Un posto lontano dalla vita delle persone normali, dove burocrati perfezionisti discutono del diametro delle banane o della gradazione alcolica degli whiskey.

In particolare si sente da piu' parti il lamento su come in sede Europea non si faccia politica, ma solo burocrazia.

I mezzi d'informazione poi vanno a nozze con queste dicerie evidenziando le pecche e le storture del momento, l''abbandono dell'Italiano come lingua ufficiale oppure la rigidità della BCE ad affrontare la crisi economica.

La realtà tende però ad essere differente dal senso comune e i media, purtroppo, tendono a flirtare con il punto di vista dei lettori, a filtrare quello che non si sposa con la loro visione del mondo condivisa.

Per esempio nei giorni passati in pochi hanno fatto notare che l'EU aveva approvato degli standard anti inquinamento e di consumi piu' restrittivi rispetto a quelli auspicati dai costruttori di automobili.

Successivamente la commissione EU, aveva ribadito gli obiettivi relativi al taglio delle emissioni CO2 e della sostenibilita' energetica dello sviluppo. Tutto nell'ambito programma 20/20/20. Che richiede di tagliare del 20% le emissioni di CO2, utilizzare un 20% di energia in meno con tecnologie più efficienti, di aumentare del 20% la quota generata con energie rinnovabili.
Il tutto da raggiungere entro il 2020.


A mio avviso, definire, ribadire obiettivi sfidanti e riuscire a tenere il timone fermo in momenti difficili e' fare politica.
E' un modo di fare politica , lontano dal vuoto esercizio di potere, concreto, pratico e in grado di influire sulla vita delle persone. E' una politica attenta ai risultati concreti e poco disponibile a mercanteggiare con le lobby dei produttori.
Questi sono i fatti. Il resto sono chiacchiere.

Fa un po' specie che in questo contesto favorevole, ci siano comunque alcuni staterelli che combattono battaglie di retroguardia.
Chi scrive pensa che l'irrilevanza di tali staterelli sia legata al fatto che si ostinino a condurre battaglie di questo tipo. Battaglie motivate da un gretto interesse nazionale, prive di qualunque visione e respiro. Incapaci di suscitare negli altri paesi un qualunque tipo di interesse o di solidarietà, perchè privi di idee e di visioni. Ancorati e guidati da una politica di do ut des, vecchia e stantia.

Un esempio di questi starelli e' dato dall'Italia. Invece di percepire il programma 20 20 20 come una possibilita' per dare impulso alla propria industria e in generale per l'economia, il belpaese si e' messo a strepitare che un programma simile lo avrebbe condotto al lastrico.

Noi, la nazione che sovvenziona l'incenerimento dei rifiuti come se fosse una risorsa rinnovabile, dove i dubbi se buttare giu' le pale eoliche appena installate sono assolutamente legittimi, dove nonotante gli impegni presi 30 anni fa, non si è fatto niente per generare energia in modo svincolato dal petrolio.

Un paese che fa la voce grossa in commissione, solo per rappresentare le istanze della nostra industria piu' inquinante e tecnologicamente "povera".
Un paese che contemporaneamente, in modo assolutamente schizofrenico, decide di varare incentivi economici per le rottamazioni delle vecchie auto e dei vecchi elettrodomestici
Un paese che fa fronte comune con la Polonia, la nazione che da sola a fatto più danni alla compagine Europea dopo la guerra civile nella ex-Yugoslavia.

Vedere stasera la Prestigiacomo, ministro dell'ambiente Italiano chiedere in commissione che cosa avrebbero fatto l'India (l'India!), la Cina (la Cina!) , gli USA (!) su questo fronte, come se questi fossero i paesi guida di cui è necessario cercare il consenso.
Tutto questo mi sta facendo veramente vergognare dei nostri rappresentanti.

15 ott 2008

Cucù: la tv non c'è più!

Il governo, forse per rappresaglia nei confronti di una regione "Rossa", la Sardegna, effettuerà lo switchover al digitale terrestre entro la fine di questo mese.
Detto in altre parole, spegnerà da tutti i ponti ripetitori il vecchio segnale analogico, trasmettendo solo quello digitale. Quindi tutti gli utent della Sardegnai, paganti del canone ma non in possesso di decoder digitale terrestre, il giorno del cambio, finiranno al buio.
Ma che bella cosa.
Sinceramente non capisco il razionale di affrontare in questo modo e con queste tempistiche un passaggio così delicato. Per dare un'idea, i televisori con decoder digitale incorporato si vendono da poco più di un anno nei negozi e neanche tutti i modelli.
L'italia ha intenzione di completare il passaggio entro il 2010. Questo vuol dire che il mio televisore Sony, il recorder digitale, il vecchio VCR, diventeranno tutti inadeguati a recevere il segnale. Dovrò aggiungere uno scatolotto (il decoder) per far funzionare il televisore, ma come farò con il VCR e il recorder digitale, che sono apparecchi dotati di tuner televisivo?
Non lo so, almeno io avrò due anni per pensarci. I sardi invece pochi giorni.
Mi chiedo chi abbia preso la decisione di rendere di colpo obsoleti tutti gli apparecchi di un'intera regione. Non capisco perchè non si sia scelto uno switchover più dolce.
I vantaggi del digitale, sulla carta, saranno una gran quantità e non starò ad elencarli in questa sede.
Ma perchè fare questa operazione a tappe così forzate? C'e' la necessità di tagliare sui costi operativi della rete analogica? C'e' per caso da salvare un canale che altrimenti rischia di andare sul satellite?
Qua è possibile trovare un approfondimento (sole24ore) che però,a mio avviso risuona un pò troppo propagandistico. Sono assolutamente convinto delle superiorità tecnologica della piattaforma digitale (e anche di alcuni suoi difetti di cui nessuno parla).
Non mi convincono invece i mezzi e i tempi. Nel Regno Unito lo switchover avverà non prima del 2012. La mia impressione è che gli Italiani dovranno sborsare un bel pò di soldi per adeguare i pripri apparati. E questo cambio avverrà precipitosamente. Magari è solo una mia impressione.
E poi mi chiedo: Ma in Sardegna non si sono innervositi? Hanno realizzato che dovranno essere le cavie di questo esperimento nazionale?
Qualcuno ha qualche info in più?

13 ott 2008

Terror from the deep (the aftermath)

Un po' di persone mi hanno detto di aver trovato questa storiellina intrigante.
Mentre la scrivevo di getto, lo scorso Febbraio, gli eventi erano ancora in corso ed era difficile distinguere tra i fatti e le illazioni.
A distanza di mesi, però, sono emerse alcune informazioni aggiuntive che potrebbero dare un senso a tutto questo.

Ricapitolando: All'inizio del 2008 una serie di guasti a cavi sottomarini isolò il medioriente dal resto del mondo. Furono stati necessari un po' di giorni per ripristinare la situazione normale. E durante il ripristino i collegamenti sia Internet che telefonici di tutta l'area, ma in particolare dell'Iran e dell'Irak, furono intermittenti.

Ora, per puro caso, questa settimana mi stavo chiedendo quali fossero i paesi che accettano valute differenti dal dollaro per comprare il petrolio.
Ho scoperto che attualmente ce ne sono due: il Venezuela e l'Iran.
Un tempo anche l'Iraq aveva annunciato che avrebbe utilizzato l'Euro per le negoziazioni in petrolio, poi ci fu l'invasione, e le cose cambiarono. Adesso il nuovo governo non sembra aver intenzioni di mettere in discussione quale sia la valuta corretta da utilizzare.

Di questi due paesi, il Venezuela e l'Iran, in particolare l'Iran aveva annunciato proprio l'8 Dicembre del 2007, l' intenzione di trattare il proprio petrolio in valute differenti dal dollaro.
In questo comunicato si preannunciava anche, per il 17 Febbraio del 2008, l'apertura della Borsa del petrolio Iraniano.
Effettivamente a Febbraio, nonostante i problemi legati alle interruzioni della connettività, la borsa di Kish venne aperta ufficialmente.

A questo punto se siete arrivati fin qua, vi siete fatti probabilmente una di queste due idee.

1) Che il taglio di 6 cavi in una settimana sia un evento fortuito.
2) Che effettivamente qualcuno si sia dato da fare sul fondo del mare, magari per compiere un atto intimidatorio.

Se siete della seconda idea, provate a chiedervi quale nazione possa avere l'interesse, le tecnologie e i mezzi per compiere questo lavoretto.
In un mondo caotico e multilaterale come quello odierno, anche il fatto di poter dimostrare di essere in grado di compiere un'operazione simile, è sicuramente un bel deterrente.

11 ott 2008

Sul correre in banca.

<disclaimer>
Questo è un post catastrofista, astenersi gli ansiosi.
</disclaimer>

In queste ore ho sentito più di una persona combattuta dal desiderio di corre in banca e infilare i propri risparmi dentro il materasso.
Ecco vorrei buttare giù due righe per esprimere il mio pensiero sull'opzione materasso/corsa allo sportello.
Tenere i propri soldi in mano, può sembrare effettivamente rassicurante. Ma se si pensa un attimo alla fine le banconote da 10, 100, 500 euro, sono solo dei pezzi di carta.
Pezzi di carta che valgono qualche cosa perchè sono garantiti da una banca centrale, che a sua volta è garantita in fondo in fondo da quella che si chiama economia reale.
Ora in uno scenario in cui le finanze dei paesi sono pronte ad essere immolate sull'altare del salvataggio delle banche, quale può essere il valore nominale degli euro?

Mi sto riferendo naturalmente allo scenario peggiore, quello in cui una serie di banche iniziano a fallire con effetto domino e i risparmiatori si precipitano agli sportelli a ritirare gli euro.
Cosa posso comprare con una banconota da 50 eu se l'euro è svalutato di un milione di volte?
Effettivamente può esserci una crisi di liquidità, ma cosa può accadere se in questo frangente le banche si mettono a stampare banconote?
Non voglio darvi suggerimenti, voglio solo allegare alcune le immagini dell'inizio del secolo scorso.
5 Milioni di marchi, il necessario a comprare una pagnotta...












10 Miliardi, un paio di scarpe.











Riscaldamento domestico durante la repubblica di Weimar. Quando la banconote costano meno del carbone....

10 ott 2008

Il capitano sul ponte di comando...

Stasera guardavo nuovamente in TV l'immagine del nostro Presidente del Consiglio.
Come un capitano sul ponte di una nave da battaglia, è li, nell'ora più nera ad esortarci a mantenere la calma e a non demordere. L'economia va in pezzi, ma non per questo dobbiamo lasciarci andare e perdere la speranza. Il futuro si prospetta nero ma noi siamo un paese ricco di risorse e ne usciremo.
Il neo ministro che ha ripreso da poco le redini del paese, dimostra ti avere la statura morale dello statista parlando direttamente alla sua nazione.
A quel punto ho avuto una sensazione di Deja Vu. Mi sono ricordato di un altro neo primo ministro, lui stesso nel 2001, mentre esortava il paese appena dopo l'11 settembre.
E poi me lo ricordo ancora a parlare per le vittime dello Tsunami.
E allora ho pensato:
Certo lui è l'uomo della provvidenza, il capo di stato che si è fatto da se. E' solo sfortunato. Tutte le volte che viene eletto succede qualche cosa.
Sarà anche unto dal signore, però forse che porta anche tanta sfiga!


Meno male che, nel frattempo, mentre monta la più grande crisi mondiale dal '29, la sinistra non si sgomenta e fa quadrato per la lotta sulla commissione di controllo della RAI. Adesso posso andare a dormire tranquillo.

2 ott 2008

Messaggio di servizio

Questo modesto blog plaude e si congratula per l'iniziativa editoriale "L'Ala Ovest" gestita da Alessio e gentilmente ospitata da Menstyle.
Il blog seguirà l'evoluzione della campagna elettorale USA offrendo naturalmente la possibilità di discutere e di approfondire.
Per questo segnalo con piacere ai miei 4 lettori (li ho contati) il link. Già che ci sono ringrazio i ragazzi Bulgari che passano periodicamente di qua, non so perché lo facciano, dato che questo è un blog in lingua italiana, ma vi adoro.
Buon Divertimento.

Ok, smettetela...

Guardo queste continue affermazioni sulla solidità delle nostre banche, affermazioni diffuse a piena voce dalle principali testate e dai responsabili del governo, come qua(Tremonti) e qua (Berlusconi). L'impressione però è che queste affermazioni, questo sbracciarsi, che non faccia altro che rafforzare la percezione che il sistema bancario italiano sia sul punto di crollare come un castello di carta... "straccia" .
Se volete evitare il panico, SMETTETELA SUBITO!.. vi prego, sto veramente prendendomi paura.

28 set 2008

Missione di salvataggio

In Armageddon del 1998, Hollywood ci ha raccontato di una la storia di missione di salvataggio importante e pericolosa, in questa venivano usate contemporaneamente due navette.
Il film alla fine non era questo granchè, ma l'immagine delle due navette che decollavano per salvare il pianeta era potentemente epica (lascio da parte i risvolti Freudiani) .
Dopo 10 anni, la realtà si prende la sua rivincita.
La NASA ha effettivamente preparato due navette per una pericolosa missione di salvataggio e ringrazio Carletto Darwin per il link.
Questa volta si tratta di andare a salvare il telescopio spaziale Hubble. Venerabile e glorioso strumento in orbita da oltre quindici anni, a rischio di andare fuori controllo a meno che non vengano effettuate alcune riparazioni necessarie.
La missione ( STS-125 ) però è decisamente rischiosa.
Oltre a richiedere svariate ore di attività extraveicolare per la riparazione del telescopio la navetta non avrà la possibilità di attraccare alla stazione spaziale internazionale (ISS).
Questo per via dei differenti parametri delle orbite dell'ISS e dell'Hubble. E questa cosa rende la missione molto più rischiosa.
Infatti, dall'incidente del Columbia in poi, alla NASA, si è sviluppata la consapevolezza che una navetta, dopo ogni decollo, abbia una seria probabilità di contrarre gravi danni alla scudo termico.
Una navetta così danneggiata non potrebbe rientrare in sicurezza.
Per questo motivo, il piano di contingenza prevede che l'equipaggio evacui lo shuttle danneggiato riparando nella stazione spaziale internazionale.
Ma come fare per la missione STS-125?
Da qui l'idea di preparare una seconda navetta, pronta a decollare in soccorso, se la prima dovesse avere dei problemi. All'ipotetica missione di salvataggio è stato assegnato il codice di designazione STS-400.
La missione è pianificata per il prossimo Ottobre. Partirà l'Atlantis dal Pad A, mentre l'Endeavour rimarrà pronto in caso di problemi al Pad B.
Siamo ormai gli ultimi lanci degli Shuttle prima che finiscano in naftalina. Per cui, augurandoci che l'STS-400 non decolli mai, godiamoci questa bellissima immagine con l'arcobaleno tra le due navette.

26 set 2008

It's the end of the world as we know it, it's the end...

(da ripetere canticchiando ad libitum)

Ti svegli una mattina negli Stati Uniti le banche d'affari sono una specie in via d'estinzione. Tutte kaputt o trasformate in banche comuni. Me lo avessero detto 3 anni fa non ci avrei creduto.
Nessuno sa ancore le idee chiare su quale sia stato il meccanismo che ha permesso a tutto questo di accadere. Si parla di piramidi di derivati con obblighi impossibili da coprire.
Così l'effetto domino è partito dal mercato immobiliare per poi propagarsi a tutto il sistema finanziario, passando per il credito spicciolo fino alle banche di investimenti.
Per certo, un modo di investire e speculare è definitivamente morto.
Noi italiani ci sentiamo comunque sempre dei dilettanti, ci abbiamo messo 15 anni per mangiarci 15 Miliardi di euro con Alitalia, sotto gli occhi di tutti, con sperperi degni di una corte da fine dell'Impero.
Invece gli americani, questi professionisti, in pochi giorni, fanno un default che necessita di ( almeno ) 700 (diconsi settecento ) Miliardi per essere ripianato.
E nessuno aveva visto niente. Fossi un cittadino statunitense mi chiederei dove sono riusciti a far sparire 700.000.000.000 dollari. Dove caspita gli hanno fatti finire?
Possibile che nessuno si fosse accorto di niente, mentre si facevano operazioni finanziarie senza una adeguata copertura?
Giusto pochi mesi fa (a Giugno) fa Bernanke asseriva che la crisi era quasi passata e che ben presto sarebbe arrivata la ripresa.
Probabilmente al di la qua dell'Oceano si faticano a capire i numeri e le dimensioni di questo dissesto.
E' come se un paese già indebitato fino al collo come gli Stati Uniti, avesse di colpo tirato fuori la stessa cifra astronomica spesa per finanziare la guerra in Iraq.
Di colpo il conto si è raddoppiato.
Non una ma due guerre.
Altro esempio, L'Italia ha un PIL di circa 2100 Miliardi di dollari (dipende un po' dal cambio), qua stanno stanziando una cifra pari ad 1/3 del PIL Italiano.
Nonostante questo, nessun fautore del libero mercato ha fatto sentire la propria voce, quando si è prospettato di sfilare i soldi dalle tasche dei contribuenti per salvare quelle banche.
Segno che la paura è veramente troppo alta.
Paura di un effetto domino disastroso per tutta la società statunitense.
Pensateci, fine di quella banche, fine dei fondi di investimento, fine dei fondi pensione, fine delle pensioni, fine dei fondi sanitari, fine della sanità.
Un intero paese che si sveglia senza futuro, ricchezza e garanzie, perdendo tutto quello che aveva accumulato fino ad allora.
Da qui lo sforzo dirigista della prima economia mondiale liberista.
Con questo scherzo gli USA spingono il debito oltre il 70% del PIL e non è poco per una nazione che ha la maggior parte del debito in mani straniere, cinesi in particolare e una bilancia economica fortemente sbilanciata.
C'e' veramente da vedere il dollaro cadere a picco.
Con queste premesse temo che la prossima fase dell'economia non sarà una breve recessione ma bensì o un fattore stagionale, ma bensì un lungo inverno freddo.
Tra qualche mese andremo in viaggio di piacere negli USA. Mia moglie ha spinto per comprare un po' di dollari, nell'idea che potrebbero risalire dalla quotazione corrente.
Per come si mette la situazione, invece di far incetta di una valuta che potrebbe diventare carta straccia o avere la stessa credibilità del pound egizio, forse converrebbe fare scorta di jeans di Armani e di calze di nylon Filodoro, come ai bei tempi delle economie pianificate.
Amen. Stiamo a vedere e speriamo bene. C'e' veramente di che aver paura.

15 set 2008

Punti di vista

Sapere che la Palin è orgogliosamente contro l'aborto e decisamente a favore della pena di morte, mi da da pensare su come possano essere vari ed opposti i punti di vista sulle questioni.

Non sono un pietista a tutti i costi, ma continuo a trovare la pena di morte, quella comminata ufficialmente da giudici e giurie, somministrata da boia coscienziosi, qualcosa di inumano.
Non ho lo invece la stessa avversione per l'aborto.
Credo che gli enti in potenza, siano in potenza di diventare qualche cosa e per questo non siano equivalenti alla stessa cosa "in atto". L'aborto NON è omicidio.
Per questo non ho problemi a riconoscere il primato personale della decisione finale sulla questione dell'aborto e voglio che ci siano leggi a tutelare questo diritto.
Credo invece che sia la decisione di proibire gli aborti ad uccidere veramente le persone.

E potremmo finire anche allora a parlare del diritto di portare armi. Chi porta un'arma, sappia che quando la userà avrà il 50% di probabilità di causare la morte di un familiare.

In questo mondo un po qualunquista, cialtrone in cui tutte le opinioni alla fine si somigliano e sono equivalenti, è confortante a volte, poter misurare la propria distanza da quella di certi personaggi.

13 set 2008

Paese strano l'Italia...

Due giornalisti, con un'inchiesta coraggiosa, documentano il traffico di rifiuti Italiano e si prendono perquisizione e sequestro da parte dalla Gdf, diciamo il servizio completo.
In un altro paese sarebbero forse stati celebrati, qua invece i giornalisti che fanno indagini serie vengono inquisiti.

Sono passati 2 giorni dall'uscita dell'inchiesta, un tempo di reazione niente male per le nostre forze dell'ordine. A questo punto il dubbio è legittimo: "Avranno mica toccato, sul serio, qualche nervo scoperto?"

8 set 2008

In attesa della fine del mondo....


(Merito di Wired) Consoliamoci con LHC Rap

7 set 2008

McCain e Palin

Solo una freddura sull'argomento....
Questa vignetta del Boston Globe ha catturato esattamente i miei pensieri nei confronti della novità della coppia.
Povero Bush, è messo così male che anche i candidati della sua stessa parte devono prendere le distanze da lui.

ICI mon amour (risate a denti stretti..)

Questo governo continua a regalarci spunti che ci permettono di sviscerarne a fondo la cialtronaggine.
Non è stato sufficiente, per esempio, cancellare l'ICI senza alcuna copertura economica.
I comuni avevano subito protestato contro la manovra, segnalando il rischio di notevoli problemi nel far quadrare i bilanci.
Nonostante questa obiezione, il governo è andato avanti, cancellando forse l'unica tassa federalista.
A quel punto si è posto il problema di dove reperire i soldi mancanti per la cancellazione dell'ICI.

Qua si sarebbero potute trovare delle soluzioni interessanti o per lo meno creative. Ne butto giù qualcuna tanto per far lavorare il lato destro del cervello.

1) Cancellazione delle provincie e trasferimento dei budget ai Comuni. Meglio che niente, sarebbe stato il solito trasferimento centralista, ma almeno sarebbero stati cancellati quei parcheggi di peones che sono le province. Le province si stima costino circa 17 Mld di euro, il gettito ICI legato alla prima casa, nel 2004 era stimato sui 3 Mld di euro. Il margine c'era e era abbondante.

2) Linea dura con i comuni: della serie qua tutte le P.A. fanno sacrifici, quindi arrangiatevi. Misura impopolare e probabilmente ingiusta nei confronti dei cittadini stessi. Ma di sicuro avrebbe comunicato più degli strepiti di Brunetta sulla necessità di cambiar marcia nella gestione della spesa pubblica.Le amministrazioni locali si sarebbero almeno poste il problema della gestione sostenibile dei budget.

3) Razionalizzazione dei costi statali, in modo da poter trasferire direttamente alcuni punti percentuali dell'IRPEF ai comuni. Questa sarebbe stata la soluzione più interessante. Una vera raccolta fiscale federalista, semplice e diretta .

E invece con che cosa si pensa di colmare il buco di bilancio? Con un altro bel balzello sui servizi.

Buffo da parte di un governo che ha sempre accusato il precedente di "infilare le mani nelle tasche degli elettori".
A fronte di un buco di bilancio, creato da un certo "avventurismo", chiamiamolo così, l'unica risposta di questi "razionalizzatori", "paladini della libera impresa" è di inventarsi un'altra tassa per pareggiare il buco.
Tutta questa storia è sintomatica di come il governo viaggi in ordine sparso anche su provvedimenti di una certa importanza e visibilità.

Nonostante l'apparente forza parlamentare, non ha la decisione per fare quello che si era proposto di fare: vedi per esempio il capitolo relativo all'abolizione delle province, impossibile con l'opposizione bipartisan della Lega e di Lombardo.

Unica nota divertente, nei primi giorni di discussione quando si voleva reintrodurre l'ICI come patrimoniale comunale, Calderoli ha minacciato di darsi fuoco con la benzina di fronte al parlamento, a mo di monaco buddista durante l'occupazione del Vietnam.
Confesso di aver tifato per l'ICI.

4 set 2008

Se telefonando...

Arcore, ampia villa signorile, ore 23:45
Drriiiinnn

V:
Silvio sei tu? sono io, Vladimir!
S: Si certo caro amico Vladimir, dimmi? Cosa è successo, per chiamarmi a quest'ora, intendo?
V: Si Silvio, vedi noi due abbiamo sempre avuto un buon rapporto, da un certo punto di vista ci stimiamo.
S: Si certo Vladimir, se non ci fossi tu la Russia sarebbe sempre in mano quei comunisti degni del KGB..
V: Errr si quasi, ecco volevo dirti, ho avuto modo di leggere i vostri giornali, insomma i quotidiani di voi europei...
S: Si certo dimmi
V: Ecco sai com'è, oggi Cheney era a Tblisi ed è stato tutto un rimarcare la vicinanza degli USA con quei baluba dei Georgiani, contemporaneamente ci siete voi Europei che, insomma, ho fatto finta di niente. Sono stato buono. Sai come siamo noi Russi vero? simpatici ma un pò spacconi e teste calde. Insomma se partiamo sappiamo quando iniziamo e non quando finiamo.
E sai com'è con l'esercito che ha appena menato le mani, le armi nucleari. Per cui me ne sono stato buono qua. Invece voi...
S: Dimmi, dimmi
V: Ecco come dire, morite proprio dalla voglia di farvi belli con gli Americani. Se quelli vi dicono di bombardare il Kosovo, voi lo bombardate, se poi vi chiedono di renderlo indipendente, voi vi mettete in fila per riconoscere l'indipendenza.
Ecco diciamo siete un pò supini. E allora mi è caduto l'occhio su alcune frasi grosse che ho letto sui giornali, frasi dove si parlava di sanzioni e dell'invio di caschi blu in Georgia.

S: Si non è stato bello effettivamente.

V:
Si non è stato leggere cose simili, come se fossimo un qualunque stato canaglia, anche perchè noi se non lo si fosse capito NOI siamo la parte offesa.
Ecco, proprio per questo ti chiederei di ricordare ai tuoi amici europei che la maggior parte della vostra energia arriva dal nostro territorio. E che quindi sono solamente ridicoli quando parlano di sanzioni. Il prossimo inverno potrebbe essere un inverno freddo, e se l'amico Medvev vi taglia il Gas voi che fate?
Invece se riesci ad sentire l'amico G. Dabliù, prima che gli scada l'affito alla Casa Bianca, ricordagli che le persone si giudicano anche dagli amici che frequentano.
Digli di pensarci due volte prima di invitare gente come Saakashvili in quel club di bridge che chiamate NATO. Ok?
S: Certo caro Vladi, ma non preoccuparti, sono ragazzi scherzavano. Nicholas, Angela, nessuno faceva sul serio, oddio forse qualcuno che mi fa un pò di paura c'e'...
V: E chi è?
S: Tusk, quel maledetto Polacco.
V: Ah si, beh! effettivamente quello deve far più paura a voi che a me. Non ho capito perchè ve lo siete preso in cosa, visto che tutte le volte che c'e' da prendere una decisione, lui rema contro.
S: Eh si, caro Vladimir! Non l'ho capito nemmeno io. E' stata colpa credo dell'ex presidente dell'IRI che ha fatto il presidente di turno dell'Unione.
V: No guarda che è avvenuto prima.
S: Ah si? Beh! non ha importanza, se lo faccio scrivere nessuno se ne ricorderà piu! ah ah!
V: ah ah ! Bene caro amico Silvio, ti sento sollevato. Anch'io sono sollevato dopo tutto quello che ti ho detto. Stammi bene e ricorda ai tuoi amici che l'inverno si avvicina. Buona notte.
S: Buona notte anche a te caro amico Vladimir, se hai altri dubbi chiamami.
V: Certo Sivlio, Certo..

31 ago 2008

Cigni neri

Ed oggi: una recensione.
Il cigno nero. Taleb Nassim N. (Ed Il saggiatore ISBN: 8842814784)
Taleb Nassim, broker finanziario e filosofo, mostra come il caso giochi un ruolo fondamentale negli eventi umani.
L'autore ci spiega come l'idea che abbiamo di prevedibilità e di causalità sia più un artefatto cognitivo che un dato di fatto.
Questo perché nella mente umana esistono meccanismi innati per catturare la causalità e questi, a posteriori, creano l'illusione che i fatti avvenuti seguano uno schema regolare e prevedibile.
Si tratta, ci spiega Nassin, di un'illusione: nessuno è stato in grado di prevedere o anticipare eventi come la Seconda Guerra mondiale o il crollo delle borse della fine degli anni 80 oppure l'11 Settembre. Nessuno.

Neanche gli specialisti. Perché?
E' questa premessa che parte il lavoro di Taleb Nassim.

Innanzitutto le tecniche utilizzate per prevedere il futuro, sono delle truffe. E' impietosa la disamina della teoria finanziaria del rischio. Nassim parla di premi Nobel truffa, come quello di Sharpe, di cattiva matematica unita a paraocchi mentali e forse anche a malafede.
Difficile dargli torto dopo i tracolli di questi ultimi anni. Il tutto narrato e costruito con uno stile sferzante e ironico.

Nassim ci mostra come le persone prese più alla sprovvista siano proprio i professionisti specializzati nell'arte di prevedere il futuro, analisti, futurologhi, opinionisti e ci spiega il perché.
Ci mostra come le teorie utilizzate per prevedere gli eventi futuri siano deboli e sbagliate, e che eventi, ritenuti impossibili siano semplicemente poco probabili: Ecco la ragione dei "cigni neri".
I cigni neri sono gli eventi inaspettati, quelli che il senso comune ritiene molto improbabili, il giorno prima che si verifichino.

La parte più interessante del libro, è quella in cui l'autore ci mostra come il caso possa essere e debba essere sfruttato in modo vantaggioso. E' in questa parte in cui compare dopo anni di silenzio B. Mandelbrot , il padre dei frattali, ma non vi dico perché per non rovinarvi la sorpresa.

Se abbiamo l'attitudine di ritenere il caso solo un generatore di rischio, un elemento di disturbo per le nostre teorie, allora cercheremo di chiuderlo in un angolo minimizzando l'esposizione a questo.
Ma facendo così potremo avere solo dei guadagni prevedibili, rimanendo comunque esposti agli eventi assolutamente imprevedibili, per cui nessuna assicurazione offre protezione.

Se invece le nostre idee prevedono che il caso possa manifestarsi anche in alcuni improbabili eventi positivi, allora la nostra strategia sarà a massimizzare il possibile contatto con questi eventi.
Questa strategia può essere utilizzata da un editore che scommetta su molti giovani scrittori outsider, o su uno speculatore finanziario che realizzi un portafoglio che coniuga i titoli di stato e i derivati, tralasciando le azioni e i bond.

Invece di proteggerci debolmente contro il caso, perchè dal caso non è possibile proteggerci, è consigliabile cercare di sfruttarlo ed andare alla ricerca dell'evento improbabile positivo. Quello che ha la possibilità di portarci dei benefici molto elevati.

Questa idea, che è l'idea centrale del libro, non è priva di fascino. E questa è la sostanza dei cigni neri.

Il libro è godibile e piacevole, ricco di esempi che spaziano dal campo finanziario a quello cognitivo fino alle esperienze personali dell'autore.

In due parole: il caso e i cigni neri sono il motore della storia e degli eventi umani, perchè sono gli unici eventi in grado di spezzare l'uniformità e indurre il cambiamento.
Possiamo ignorare questo fatto e subirne le conseguenze o diventarne consapevoli sfruttando il fenomeno a nostro vantaggio.

15 ago 2008

Un saluto dall'Italia

Salve,
Un saluto veloce dall'Italia. Riporto oggi la sensazione di euforia comunicata ai giornalisti RAI mentre leggevano le veline di Governo.
Siamo in Italia e va tutto bene!
Grazie all'impegno del governo i nostri militari pattugliano le strade e hanno realizzato ben 37 arresti.
Grazie alle nuove norme del codice della strada gli incidenti si sono ridotti del 15 % e le morti del 10%.
Grazie alle nuove norme sul mercato del lavoro sono state messe in sicurezza ben 200 aziende ad alto rischio.
Poi gli incidenti, meno del 80% rispetto agli altri anni (e te credo, con questa estate...)
E così via per il resto del servizio.
Una bella snocciolata di dati, privi naturalmente di un contesto per interpretarli ed eventualmente criticarli.
Perché comunque in questa Italia, l'importante, non è fare le cose, ma dare l'impressione di averle fatte.
L'ottimismo è il sale della vita e anche di questo paese, e poi non costa nulla e non scomoda nessuno. Per cui, al sottoscritto, sta diventando chiaro che questo sarà l'ingrediente principale che l'esecutivo sta utilizzando per risanare le cose.
Solo quello.
A me rimane un dubbio, ma la spazzatura di Napoli, in assenza di nuove discariche e inceneritori, dove è stata nascosta? Da dove viene la miracolosa soluzione applicata dall'esecutivo?
Mistero...

I falsi cinesi messi a nudo dai cinesi

Linko con piacere questo editoriale scritto dal giornalista Yang Binbin su un giornale cinese, riportato dal blog di Federica Bianchi dell'Espresso.
Nell'editoriale viene criticato il senso stesso della cerimonia di apertura e dell'apparato olimpico. Sia dal punto di vista etico che da quello schiettamente economico.
E' evidente come in Cina, oltre ad una manifesta voglia di rivalsa, sia presente anche un forte desiderio di trasparenza e linearità.
Dategli una letta che è molto interessante. Il fatto che gli abbiano permesso di pubblicarlo è sicuramente una buona notizia.

27 lug 2008

Obama vs Mc Cain

A valle di una chiaccherata fatta oggi sul tema su quanto siano corrette oltreoceano le percezioni relative ai candidati USA, linko per merito di un post di Alessio un sito molto interessante.
Si tratta di Electoral-Vote.com , dove si vede come Obama, per ora, sia chiaramente in testa.
Ah! il sito è gestito dal Tanenbaum e scusate se è poco.

26 lug 2008

Pensieri oziosi in autostrada ( Follia notturna in autostrada )

Venerdì sera, A1.
Il momento di massimo traffico. Tutti in fuga da Milano per precipitarsi nei meravigliosi luoghi di vacanza forzata.
L'autostrada e' un tubo di metallo a 6 corsie. Nei momenti in cui l'autostrada sale su un dosso si ha la possibilità di guadagnare la visione per qualche chilometro davanti a se. A quel punto diventa pienamente visibile il serpentone di fari retrovisori rossi che abbiamo davanti.

Nonostante tutto, il traffico scorre. Procediamo incanalati a 120 -130 chilometri l'ora portati avanti dalla corrente.
Davanti a me, un grosso SUV mi precede sonnacchioso. Dal fatto che tenga circa 50 metri dall'auto davanti, invece di incalzarlo furiosamente, si intuisce che è il guidatore può essere una persona dai nervi saldi oppure uno che guida in stato di trance la sua Sport Utility.
Il tipo nell'Audi A4 , che segue l'auto che mi segue, a quando pare è di una pasta differente.
Non riesce a farsi una ragione dello stato delle cose. Inizia a lampeggiare e a sfareggiare per chiedeer strada e superare.
Quanto creda di guadagnare facendo così rimane un mistero.
L'auto che mi segue si butta di colpo a destra dando spazio all'A4 furiosa.
Questa a quel punto accelera e viene a mettersi dietro di me e ricomincia la pantomima: mette la freccia a sinistra e sfareggia con gli abbaglianti.
Non riesco a capire esattamente dove speri di andare ma, dato che lo chiede con tale insistenza, decido di accontentarlo e mi sposto sulla corsia più a destra.

Bisogna dire una cosa, guidare in autostrada è tra le cose più monotone e snervanti che mi vengono in mente.
Il limbo te lo puoi raffigurare indifferentemente come una sala d'aspetto per l'eternità o come una A1 infinita che porta al niente. Per me è la stessa cosa. Anzi in sala d'aspetto nessuno ti sfareggia.
In questo momento di noia mortale, l'unica cosa che mi potrebbe dare una soddisfazione, sfogando la mia frustrazione dell'essere qua, di è far arrabbiare il tipo dietro ancora di più.
Lo so è meschino, triste, da microuomini, untermensch insomma.
Ma capitemi , vi prego, abbiate pietà per qualcuno che ha una vita tale da dover trarre divertimento da gioie così infantili.

Comunque la situazione è noiosa, talmente noiosa che qualunque diversivo è ben accetto.

Ed ecco , mi sono appena spostato sulla corsia di destra, che noto come di fronte a me, per almeno 200 metri, non ci sia nessun veicolo.
Il SUV viaggia a destra con la corsia di sinistra assolutamente libera. Capita.

L'A4 mi si e' intato affiancata e sta iniziando a esibire il proprio rituale di dominanza autostradale composto da freccia a sinistra e sfareggiamento nei confronti del SUV.
A questo punto e' chiaro come il tipo che guida il SUV stia dormendo. Questo infatti non reagisce, non accelera minimamente, non fa una piega.
A quel punto con un filo di gas accelero e inizio a superare il SUV a destra. Marcia per file parallele, no? (Grin)
La mia manovra viene notata dall'A4 che sfareggia e lampeggia in modo insistente ad una frequenza ancora più alta al SUV.
Ma tanto quello dorme.
E' chiaro che il fatto che qualcuno faccia il "furbo" sta facendo infuriare lo sfareggiatore.
E il notarlo mi regala una piccola perla di gioia inestimabile.
A quel punto l'autista del SUV si scuote dal torpore.
Accorgendosi della presenza dell'inseguitore inizia a spostarsi a destra.
Il problema è che la corsia è occupata dal sottoscritto.
Fa per spostarsi a destra, mette la freccia, ma si accorge dell'ostacolo e rimane piantato li.
Il tipo dell'A4 a questo punto è veramente inferocito, ha accorciato la distanza dal paraurti del SUV a pochi centimentri continuando lo sfareggiamento.
Nel frattempo ho superato il SUV e mi sono infilato nei comodi 50 metri che aveva lasciato liberi di fronte a se, terminando la manovra.
Con la corsia libera l'autista del SUV può alla fine spostarsi a destra, permettendo all'A4 di balzare in avanti al mio inseguimento.
Ed effettivamente ce l'avrebbe quasi fatta se una panda sulla corsia di destra non avesse deciso di superare un furgone buttandosi a sinistra e tagliando nuovamente la strada all'A4.
Vi lascio immaginare la reazione dell'A4, al limite del parossismo automobilistico.
Confesso di aver sogghignato non poco durante tutta questa pantomima.
Dopo dieci minuti, pienamente pago di questa vittoria, ho fatto magnanimamente passare l'A4 che ha continuato a sfareggiare verso sud est.

Mi vengono in mente un pensiero e una morale
1) Inutile prendersela se hai perso. Per quanto vacua e idiota sia la gara in cui ti sei messo, tipo nuotare più veloce della corrente su una autostrada congestionata.

2) Forse gli idioti esistono per permettere ai meno furbi di sentirsi, a modo loro, intelligenti?

Sento che tutto questo ha delle implicazioni molto profonde sulla mia vita che, per ora, continuano a sfuggirmi.
Buon we.

25 lug 2008

Fiori Per Algernon

In fatto di scrivere ho la decisa sensazione di essere chiaramente una schiappa.
Lo so, ne ho la certezza, ma lo scrivere per me è uno sfogo, non una forma d'arte.
Parlando d'arte non posso che ammirare e invidiare questo bel post di Leonardo.
Fiori per Algernon è un racconto di SF che si può definire totemico e seminale.
Bello e struggente e originale.
Riprenderlo per canzonare l'imbarbarimento della vita politica italiana insieme alla spirale discendete della Sinistra, è semplicemente geniale.
Questa è una delle volte in cui invidio profondamente chi è in grado di scrivere cose simili.

10 lug 2008

Eccolo qua..

L'articolo del Clarin http://www.clarin.com/diario/2008/07/05/elmundo/i-01708762.htm
Qualcuno ha voglia di tradurlo. Detto tra noi la comprensione non è così difficile.
E' un pò allucinante che sia necessario andare in Argentina per vedere scritte le "chiacchere" a cui tutti si riferiscono e che tutti conoscono, ma che nessuno in Italia ha il coraggio di scrivere.

4 lug 2008

I-Doser?

Chi, come me è rimasto allibito a vedere il servizio sul Tiggi nazionale sugli I-Dozer, può approfondire un attimo qua, sul blog di Attivissimo.
Per chi non lo sapesse:
Lo sapevate che esistono mp3 che causano effetti allucinogeni. Che questi file mp3 possono interferire pesantemente col sistema nervoso per mezzo di frequenze audio, e che su internet c'e'un florido mercato parallelo di questi files?
No, scommetto che non lo sapevate. E infatti non è vero (sono spiacente, ma è la realtà. Vi prometto mirabilie al prossimo POST).
Per me comunque, la cosa più incredibile è che qualcuno abbia preso 'sta bufala sul serio (corriere, sezione salute).

2 lug 2008

Libera!

Stasera, interruzione delle trasmissioni per un'edizione strordinaria.
Ho pensato immediatamente che fosse avvenuto un disastroso attentato terroristico.
Invece no, da stasera la Ingrid Beatancourt è libera.
La notizia mi coglie veramente impreparato. Non mi aspettavo assolutamente di essere sorpreso in positivo. Passiamo del tempo a prepararci al peggio e invece le cose a volte vanno in modo differente.

Quando hanno rapito la Betancourt il mio primo figlio non era ancora nato.
Quando è nato il secondo lei era sempre persa nella giungla Colombiana.
Le ultime notizie la davano gravemente malata e più passava il tempo meno speranze rimanevano.

Purtroppo, mi aspettavo che col tempo si parlasse sempre meno di lei. Che sulla questione lentamente scendesse il silenzio Che la Ingrid sparisse, inghiottita dalla giungla, che di lei non se ne sapesse più niente.

Invece, la buona notizia. Inaspettata.
Mi godo questo raro momento di gioia. Non basta una buona notizia per riequilibrare il bilancio di questo mondo disastroso, ma sento che per una volta, vale la pena di lasciarsi andare, gioire e godersi questo momento raro.
Sono contento e forse in fondo non so neanche il perché.
Informo via SMS alcuni amici e vado di la con un sogghigno idiota sul viso.
So che a modo mio sto sorridendo.

Lo si può capire...

Che rimanga tra noi, ma credo che Sarko avesse ragione ad imbufalirsi per il mancato saluto del dipendente di France 3. Al posto suo mi sarei alterato ancor di più...

24 giu 2008

Questo è un post pedagoggico..,

Scherzi a parte. La ragione del titolo è che in questo post avrei potuto infilare una serie di "Lo sapevate che.." del tipo: "Lo sapevate che in Africa i cellulari sono utilizzati come borsellini?
Il tutto per segnalare questo bell'articolo del New Scientist: "L'antropologo del cellulare".
L'articolo, per quanto breve, è estremamente interessante.
Per quanto l'articolo sia relativo al fenomeno dell'uso del cellulare, dal punto di vista "antropologico", il fenomeno analizzato è tutti i giorni sotto i nostri occhi. Ma forse non siamo così pronti a notarlo.
Nelle società collettiviste, il cellulare viene frequentemente personalizzato dal proprio possessore e serve a ribadisce la personalità della singola identità.
Nelle opulenti società occidentali, il cellulare denota invece il proprio status sociale. In Africa invece, in paesi che non hanno un rete telefonica fissa, è uno strumento base di sopravvivenza. Viene personalizzato per supportare 2 o più SIM, così da poter utilizzare il piano tariffario più conveniente, questo capita in Uganda. Le persone la stanno molto attente anche ai centesimi della valuta locale, e chiamano i loro contatti direttamente con l'operatore di appartenza. E' come se qua in Italia ci proccupassimo di mettere la SIM di Wind per chiamare i nostri amici di Wind o e passassimo a quella TIM quando dobbiamo chiamare un abbonato TIM.
In altri paesi, sempre dell'Africa, il cellurare viene invece usato come un borsellino per trasferire soldi da un villaggio all'altro. La le banche non ci sono e a questo punto non servono, basta un centro ricarica.

Vi lascio all'articolo, ma oltre alle considerazioni sull'inventiva e la fantasia che la razza umana dimostra su questo pianetino, trovo interessante la conferma di un concetto: il cellulare è la quint'essenza della tecnologia ibridante. L'oggetto tecnologico, da essere uno strumento esterno al corpo, un utensile, diventa alla fine una parte del se.

22 giu 2008

Frankly, My Dear, I Dont Give A Damn!

Stasera, scanalando su Rai 3, ho incrociato gli ultimi minuti di "Via col vento". Erano le scene in cui trapassa la povera Melinda e Rhett Butler pianta brutalmente Rossella ("Sinceramente me ne infischio!").
Via Col Vento è un classico eterno. Una di quelle cose che ti permettono di comprendere il ventesimo secolo, un bel fumettone, diciamocelo pure!
Un bel fumettone denso di accenni a contenuti ben più impegnativi della semplice storia sentimentale, la schiavitù, la tragedia della guerra, il paternalismo terriero.
Tante belle cose, ognuna delle quali, meriterebbe un film intero di approfondimento.
Ecco, in tutto questo, quello che dice la voce fuori campo dopo la dipartita di Rhett: "Tara, torna alla terra, dalla terra troverai forza.." (Vado a braccio) .
Ecco questo consiglio, dopo un matrimonio, un figlio e un marito (se non erro) morti, una guerra civile, la dipartita di genitori e di amici.
Dopo tutto questo, dicevo , il bel consiglio sul fatto che la terra è per sempre, mi è sempre sembrato "debole".
Voglio dire, una persona perde tutto e il consiglio è: visto che ti è rimasta la terra, datti alla terra.
Personalmente non comprendo il valore salvifico e morale della terra.
Deve trattarsi allora di un consiglio del tipo : se la vita ti ha dato dei limoni, è meglio se ti metti a fare delle limonate.
Cioè se alla Rossella fosse rimasto un sacchetto di diamanti grezzi, avremmo avuto la frase "Diamonds are a girl's best friend?".
Insomma il consiglio di tornare alla terra perché la terra è sicura, suona un po' da agente immobiliare e non mi ha mai convinto. Alla luce di tutto quello che accade nel film, con gli sconvolgimenti narrati, mi è sempre sembrata una via d'uscita debole.
Comunque la frase finale:"Domani è un altro giorno", nella sua abbagliante semplicità, redime tutto il resto.

20 giu 2008

Ma... qualcuno ha una corda?

Ma la cordata per salvare Alitalia che fine ha fatto? Con mezzo paese impegnato a discutere dell'ennesimo decreto, la cordata dei volenterosi è sparita dai radar, ammesso che ci sia mai stata. Per certo non se ne parla più.
Se qualcuno ha aderenze con Silvio gli dia una voce per favore. Qua sono circa 200 Mega euro al giorno, mica avrà intenzione di lasciarci il conto da pagare?
Help! Investitori e venture capitalist pieni di soldi e con un senso del pericolo alterato cercansi disperatamente!

10 giu 2008

Rising Gas Prices Finally Kill The Once-Mighty SUV

Good news da Wired? Le vendite dei SUV sono in caduta libera. Con i prezzi dei carburanti in salita ci si consola con questo.
Detto tra noi, questa è una questa situazione che si poteva anche anticipare, eppure sembra che sulle auto si sia perso il senso comune.
Per esempio questo bell'articolo preso da BBC News, dice delle cose molto sensate. Cose del tipo che basta togliere peso alle auto per aumentare enormemente l'efficienza energetica. Ridurre la cilindrata e ridurre tout court il costo e l'energia di produzione.
Quindi il futuro è nelle auto piccole ed efficienti.
Tutto questo, come ben sappiamo, è ragionevole ma assolutamente fuori dalla realtà. Non è così che funziona il mondo.
I consumatori comprano auto sempre più costose, pesanti e zeppe di gadget tecnologici. Così va il mondo. Le auto sono più o meno simili a quelle di 30 anni fa, ma sono letterealmente imbottite di gadget e migliorie tecnologiche. Hanno tutte a bordo roba come airbag, stereo, alzacristalli elettrici, condizionatori, servo sterzo, servo freno, tv al plasma e cosi' via.
La gente, per esempio, i consumatori, comprano i SUV non tanto perchè le case automobilistiche li producano , ma perchè vuole comprarli.
Perchè muore dalla voglia di comprarli.
Muore dalla voglia di comprare auto che rafforzino la loro autostima, che riflettano il loro posto nella società, che diano sicurezza alla propria fragile personalità, delle auto insomma nate per essere delle stampelle psicologiche.
Non inizierà sicuramente a comprare auto efficienti per un aumento di consapevolezza. Lo farà solamente con la canna di una pistola, economica se volete, puntata alle tempie.
Quindi se è così che che deve andare ben venga la benzina e il gasolio a 3 eu al litro. L'ambiente, ne avrà da guadagnare.
Poi detto tra noi, tutto quest'odio nei confronti dei SUV non lo capisco molto. Ho l'impressione che nasconda alla base un sottofondo moralistico. Voglio dire, giornalmente vedo veicoli commerciali che se ne vanno a giro con gli iniettori sporchi, con i freni in pessime condizioni e con autisti che guidano come autisti protagonisti di una certa canzone di De Gregori ("Adelante adelante ..").
Inquinano come ossessi, fanno incidenti, eppure nessuno tuona contro questo flagello.
Ho l'impressione insomma che si attacchino invece i SUV per condannare un certo modello di consumi e forse di spensieratezza economica. E non per una serie di motivi precisi.
C'e' un antropologia del guidatore del SUV, ma ne esiste anche una opposta del detrattore di SUV e del fustigatore dei costumi.
Lungi da me l'idea di far parte di questo ultimo gruppo.
Personalmente se qualcuno non ha meglio da fare che bruciarsi dai 40k euro in su un auto lenta e pesante, con consumi da blindato, per me lo può anche fare.
Forse si tratta di una moda passeggera, che sarà guardata con curiosità dai nostri nipoti. D'altra parte chi non ha mai guardato un auto degli anni '70 chiedendosi come facessero ad andare a giro con quegli affari. Io me lo chiedo tutte le volte che incrocio una 500 fiat vecchia maniera.
Mistero, c'e' chi si compra il SUV e chi si ostina ad andare a giro con un trabiccolo simile. Non voglio sapere che cosa mettono dentro il serbatoio per farla muovere.
Comunque il genere umano è interessante perchè vario.
Tornando alla crisi del mercato dei SUV, chissà se tra qualche anno le nostre strade saranno nuovamente invase da costosissimi SUV ibridi invece che da efficienti C1.
Dovessi scommettere credo che la flessione sarà passeggera e che i consumatori torneranno a comprare SUV appena le aziende automobilistiche glielo permetteranno, abbassandone con vari accorgimenti tecnologici il consumo.

Chi compra un SUV sicuramente guadagnerà qualche cosa in sicurezza passiva nel caso di un frontale con una pericolosa 500 Fiat. D'altra parte i SUV, come i miei 4 affezionati lettori sapranno, non hanno la scocca a deformazione progressiva come le auto filistee che guidano i comuni mortali. Per questo possono aver la meglio in uno scontro con un altra auto, ma sconsiglierei confronti con pali, alberi e muretti, dato il peso e il baricentro, sconsiglierei anche le sterzate brusche, la manovra dell'alce e le scommesse sugli spazi di arresto.
Ma che volete, non si puo' mica avere tutto, no?

9 giu 2008

Una zaffata di Napoli...

Articolino del NY Times sui rifiuti europei. D'obbligo il raffronto tra Napoli e Amburgo con Napoli che naturalmente, non esce benissimo dal confronto.
Naturalmetne Napoli sta ad Italia intera. Qua non c'e' spazio per i distinguo.
Dall'articolo escono delle informazioni interessanti. Per esempio il fatto che l'UK sia probabilmente messa peggio dell'Italia ("U.K. as the dustbin of Europe").
Divertentissima la job description di Bertolaso "Italy’s new trash chief", a volte oltre oceano, per spiegare e' meglio semplicare alcune sottigliezze nostrane.
Altrimenti come tradurre "Commissario Straordinario All'Emergenza rifiuty"? Forse con: "Trash Emergency Temporary Deputy Supervisor?" Lasciamo stare..

Mi fanno notare dalla regia che Bertolaso è un sottosegretario ministeriale, vabbè, se qualcuno si vuole esercitare con una traduzione maccheronica, è il benvenuto.....

A propo..
Visto oggi (23/6) su Euronews
Bertolaso: Undersecretary of refuse emergency. (mah!?) Perché no allora Unterstaatssekretär Notfall-Abfälle...

5 giu 2008

I saved the world today

Guardate il volto di quest'uomo a sinistra. Guardatelo bene.
Quest'uomo si chiama Stanislav Petrov e ha salvato il mondo.
Se qualcuno volesse sapere che volto ha un eroe eccolo qua.
Questi i fatti.
Nel 1983 i rapporti tra USA e USSR non andavano un granchè bene.

Un jumbo koreano con 269 persone a bordo, colpevole di essere fuori rotta sulla penisola di Sakhalin viene abbattuto dai caccia Sovietici. Non vi fu nessun superstite.
Gli Stati Uniti, guidati da Reagan dichiarano l'impegno per il programma "Guerre Stellari" di realizzare un'efficace difesa antimissili
La NATO inizia una serie di manovre ed esercitazioni in Europa che prevedono anchel'uso di armi nucleari tattiche.
L'URSS si era alla fine convinta che gli USA fossero pronti a scatenare il primo attacco.

Questa la storia.
La mezzanotte del 26 Settembre 1983 (ora di Mosca) il luogotenete Stanislav Petrov è l'ufficiale di servizio presso il bunker Serpukhov-15. Lui con il suo staff di 200 persone hanno il compito di presidiare, raccogliere le segnalazioni dei satelliti relative ad un attacco nucleare e informare i superiori di quello che sta avvenendo.
E' un computo delicato, in caso di avvisaglie, lo stato maggiore Sovietico ha solo pochi minuti per ordinare una rappresaglia.

In questa notte che sembra uguale a tutte le altre avviene qualcosa che sarà ricordato da tutti.

Poco dopo la mezzanotte l'allarme inizia a suonare. Il sistema dei satelliti OKO, in particolare il Cosmos 1382 segnala il lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) dalla base Maelstrom dell' USAF in Montana .
Petrov sa che il sistema di primo allarme sovietivo è poco affidabile. In particolare è improbabile che gli USA lancino un primo attacco nucleare composto da un singolo missile.
Tutti si aspettano un primo attacco massiccio, un attacco in grado di azzerare al primo colpo tutte le risorse dell'avversario.
Invece nel cuore di quella notte, il sistema segnala un singolo lancio. Una cosa che non ha molto senso.
Petrov decide che si tratta di un falso allarme e di non allertare i suoi superiori.
Però dopo qualche minuto la console si illumina nuovamente: è stato lanciato un secondo missile.
La segnalazione è seguita poi da quella relativa ad un terzo lancio, poi un quarto. e infine un quinto.
A questo punto la situazione si mette veramente male.
Secondo il sistema satellitare gli USA hanno lanciato 5 missili. L'allarme suona come impazzito, è necessario prendere una decisione. Se non è l'inizio della Terza Guerra Mondiale, gli somiglia molto da vicino. Il sistema segnala 5 missili in volo e probabilmente un'orda di vettori sta per seguirli nel lancio. Sull'Unione Sovietica sta per scatenarsi un olocausto nucleare.
Nonostante questo Petrov continua a non fidarsi del sistema di allarme.
Sa che se avvisasse i superiori questi potrebbero preferire lanciare una rappresaglia alla cieca che attendere di avere più informazioni.
A questo punto sceglie di attendere ulteriormente. Se gli USA hanno realmente lanciato un attacco, i missili superata la circonferenza terrestre, in fase di rientro dovrebbero diventare visibili anche per i radar di terra.
Non ha altri modi di sapere che cosa stia realmente accadendo, un ICBM diventa rilevabile dai radar di terra solo 15 minuti prima dell'impatto , circa 15 minuti dopo il lancio.
Il problema è che a quel punto rimarrebbe veramente poco tempo per avvisare i comandi centrali e scatenare una rappresaglia.
Se i radar di terra confermassero il lancio dei missili avversari, lu Stanislav Petrov, finirebbe per essere ricordato dai Russi superstiti, come la nemesi di Alexander Nevsky. Esecrato nei secoli per aver non aver vegliato sulla patria consegnandola, di fatto inerme, alla distruzione.
Aspettano, aspettano. Passano 5 minuti, poi altri 10, e alla fine trascorrono tutti quei fatidici 15.
A questo punto nel bunker si festeggia. La fine del mondo è rimandata.

Epilogo
Nonostante l'istinto avesse guidato correttamente la scelta di Stanislav, questo fatto non fu apprezzato dai superiori. Petrov venne trasferito ad una unità non operativa e dopo qualche anno andò in pensione.
I Russi negarono sempre che l'errore di un singolo uomo potesse scatenare una guerra nucleare, ma dall'83 le procedure di controllo e di lancio delle armi nucleari vennero profondamente riviste.
Nel 2006 Petrov venne invitato negli Stati Uniti presso le Nazioni Unite e gli fu assegnato il premio dell'Association World Citizen.
Il giornalista Walter Cronkite cercherà di realizzare un film sulla vicenda,

A chi vuole documentarsi, posso consigliare questo link, o questo che è anche interessante dal punto di vista tecnologico, oltre alla solita e ottima Wikipedia.
Che cosa aveva visto il Cosmos 1382? Probabilmente i raggi del sole che sorgeva sull'orizzone terrestre.

2 giu 2008

Fusione fredda, altri dettagli

Ho scovato un po di informazioni ulteriori sull'esperimento condotto da Arata a cui avevo accennato in un precedente post.
Potete guardare un pò di dettagli qua e qua.
Arata ha provato ad inserire deuterio in una "spugna" di palladio e ossido di zirconio riuscendo a far salire la temperatura del contenitore a 70 C.
Poi l'esperimento è stato ripetuto con idrogeno al posto del deuterio e successivamente senza zirconio-palladio, in entrambi i casi senza ottenere generazione di calore, come a dire che a quanto pare i tre elementi servono proprio tutti perchè la reazione possa avvenire.
Da quello che leggo le dimensioni dei granuli di ossido di zirconio sono fondamentali per il successo dell'esperimento.
Non ho chiaro come sia stata effettuata la misurazione dell'Elio-4 (vulgaris) che a detta di Arata sarebbe un sottoprodotto della reazione.
Aspettiamo speranzosi per vedere se qualcuno riuscirà a ripetere l'impresa.

Il mio primo post sull'esperimento di Arata.

1 giu 2008

Questo non lo vedrete in prima serata.

Proprio adesso che si parla in modo vago di cambiare le regole di ingaggio in Afganistan, mi è venuta voglia di cercare un filmato che avevo visto di sfuggita passare su RAI 3. Il servizio è dell'ottimo Sigfrido Ranucci.
Avevano provato a proporlo alle Iene ma dato il contenuto, era arrivato il veto alla trasmissione.
Per cui in pochi hanno avuto la possibilità di vederlo. Ed è un vero peccato.
Il filmato è stato ripreso dai nostri stessi militari e documenta alcune fasi della battaglia dei Ponti di Nassirya nell'Agosto del 2004.
Ve lo faccio vedere senza secondi fini.
Penso che questo filmato avrebbe dovuto essere guardato, rimuginato e digerito.
Da allora ho un senso di fastidio che mi accompagna tutte le volte che vedo un servizio sui nostri militari all'estero. Il fastidio che quella che viene raccontata sia una storia di comodo, pura propaganda.
Mi spiego meglio, trovo encomiabile il comportamento dei soldati italiani, sarà la complicità della telecamera ma quello che vedo sono dei militari che sotto il fuoco nemico sono attenti ad eliminare l'avversario senza lasciarsi prendere la mano.
Niente fuoco di saturazione, il tiro è sempre diretto ad un obiettivo una volta che questo è stato riconosciuto ("Luca, annichiliscilo Porcozzio!", non c'e' gente che spara a casaccio, si fa attenzione a non colpirsi vicendevolmente, e così si combatte per due giorni, continuativi.
Questo conferma il livello di addestramento, l' attenzione e la professionalità dei nostri soldati, casomai ve ne fosse bisogno.





Ma, eppure di questo non si è potuto parlare e non si parla.
Si preferisce lo stereotipo in cui i nostri vanno o sono andati (nel caso dell'Iraq) costruire ospedali e ponti e magari per questo si sono fatti anche ammazzare.
Costruendo così quel bozzetto pietistico/martirologico delle nostre missioni all'estero buono per essere spolverato tutte le volte che qualche cosa va storta.
A questo punto, mi voglio risparmiare la tirata su Nassirya, farò solo un accenno.
Dopo la strage, i mezzi di informazione (tranne alcuni quali il solito Report) si sono concentrati completamente sugli aspetti più emotivi e strazianti della vicenda, sulle vittime, sui rapporti con gli iracheni poco invece ho visto, sul fronte del capire e comprendere invece se e dove erano stati fatti errori, nella gestione della situazione.
Non so se se all'interno del nostro Esercito, al sicuro da occhi profani indiscreti, vi sia stata una riflessione sulla vicenda.
Fatto sta che quella è stata la strage peggiore di un contingente dispiegato in Iraq, sicuramente non un grande successo, qualcosa , possibilmente da evitare in futuro.
In questo contesto, però si parla di martiri.
Questo è quello che si preferisce raccontare.
La realtà nel bene e nel male è diversa. Raccontare che queste non sono missioni di guerra, è probabilmente la via più comoda.
E non per evitare la domanda etica sul ripudio della "guerra come strumento per risolvere le questioni internazionali" in questo scorcio di 21esimo secolo, ormai questa è una barzelletta.
D'altra parte un esercito ce lo abbiamo, se l'articolo 11 fosse da prendere sul serio, avremmo solamente una magra difesa territoriale, invece no, abbiamo forze militari con tutti i crismi, per quanto finanziate in modo abbastanza "magro".
Il problema, scottante che vedo, è che se la guerra come diceva von Clausewitz è solo la continuazione della politica con altri mezzi, allora qual è qua la politica che sta dietro a queste missioni?

Abbiamo una politica comune con i nostri alleati o stiamo solo facendo il nostro bravo dovere di Ascari al servizio di qualcun altro?.
Perchè siamo andati in Iraq e che ci facciamo in Afghanistan?
Ma la politica tace e preferisce raccontarci degli ospedali degli acquedotti eludendo la questione.
Tra parentesi, ma su questo vorrei documentarmi, ho sentito dire che anche la sfortunata missione dell'ARMIR,venne giustificata con motivi legati alla stabilizzazione del territorio Russo, dopo l'invasione tedesca.
Neanche loro, insomma, erano in missione di Guerra.
Certo che in questo paese non cambia mai niente.