11 ott 2008

Sul correre in banca.

<disclaimer>
Questo è un post catastrofista, astenersi gli ansiosi.
</disclaimer>

In queste ore ho sentito più di una persona combattuta dal desiderio di corre in banca e infilare i propri risparmi dentro il materasso.
Ecco vorrei buttare giù due righe per esprimere il mio pensiero sull'opzione materasso/corsa allo sportello.
Tenere i propri soldi in mano, può sembrare effettivamente rassicurante. Ma se si pensa un attimo alla fine le banconote da 10, 100, 500 euro, sono solo dei pezzi di carta.
Pezzi di carta che valgono qualche cosa perchè sono garantiti da una banca centrale, che a sua volta è garantita in fondo in fondo da quella che si chiama economia reale.
Ora in uno scenario in cui le finanze dei paesi sono pronte ad essere immolate sull'altare del salvataggio delle banche, quale può essere il valore nominale degli euro?

Mi sto riferendo naturalmente allo scenario peggiore, quello in cui una serie di banche iniziano a fallire con effetto domino e i risparmiatori si precipitano agli sportelli a ritirare gli euro.
Cosa posso comprare con una banconota da 50 eu se l'euro è svalutato di un milione di volte?
Effettivamente può esserci una crisi di liquidità, ma cosa può accadere se in questo frangente le banche si mettono a stampare banconote?
Non voglio darvi suggerimenti, voglio solo allegare alcune le immagini dell'inizio del secolo scorso.
5 Milioni di marchi, il necessario a comprare una pagnotta...












10 Miliardi, un paio di scarpe.











Riscaldamento domestico durante la repubblica di Weimar. Quando la banconote costano meno del carbone....

10 ott 2008

Il capitano sul ponte di comando...

Stasera guardavo nuovamente in TV l'immagine del nostro Presidente del Consiglio.
Come un capitano sul ponte di una nave da battaglia, è li, nell'ora più nera ad esortarci a mantenere la calma e a non demordere. L'economia va in pezzi, ma non per questo dobbiamo lasciarci andare e perdere la speranza. Il futuro si prospetta nero ma noi siamo un paese ricco di risorse e ne usciremo.
Il neo ministro che ha ripreso da poco le redini del paese, dimostra ti avere la statura morale dello statista parlando direttamente alla sua nazione.
A quel punto ho avuto una sensazione di Deja Vu. Mi sono ricordato di un altro neo primo ministro, lui stesso nel 2001, mentre esortava il paese appena dopo l'11 settembre.
E poi me lo ricordo ancora a parlare per le vittime dello Tsunami.
E allora ho pensato:
Certo lui è l'uomo della provvidenza, il capo di stato che si è fatto da se. E' solo sfortunato. Tutte le volte che viene eletto succede qualche cosa.
Sarà anche unto dal signore, però forse che porta anche tanta sfiga!


Meno male che, nel frattempo, mentre monta la più grande crisi mondiale dal '29, la sinistra non si sgomenta e fa quadrato per la lotta sulla commissione di controllo della RAI. Adesso posso andare a dormire tranquillo.