15 ott 2009

In difesa dei "The Cure".

Quand'ero più giovane e molto piu' stupido un bel giorno credetti che i "The Cure" si fossero venduti. I The Cure, per me , rappresentavano una delle band componenti quella galassia Gotica denotata in Italia col termine Dark.
Per questo adoravo principalmente i pezzi "canonici", quelli degni della massima ammirazione, quelli più "gotici". Brani come "three imaginary boys", " A Forest", "killing an Arab" per citarne alcuni.
Poi arrivarono altri album "In between days" e "Kiss me, Kiss me, Kiss me" e apriti cielo il pubblico militante grido' allo scandalo: "i The Cure fanno musica commerciale", "E' roba inascoltabile", "ormai si sono venduti", "si stanno involvendo"
Quanto mi sbagliavo. Riascoltata dopo quasi trent'anni quella musica è perfettamente organica e strutturale al periodo. Riascoltati insieme agli altri gruppi, i The Cure erano assolutamente nel flusso delll'ecletticismo musicale di quegli anni, in grado di assorbire quello che c'era in giro elaboralro e riproporlo creando nuove forme.
Altro che farsi affibbiare l'etichetta di Gotici.
Qua sotto il video di "Close to me", (1985) sentite qua che roba.