9 giu 2009

Indovina chi viene in tenda....

La recente visita del Colonello Gheddafi a Roma potrebbe sembrare l'inizio della distensione tra la Libia e l'Italia, se non fosse che l'Italia e la Libia sono a tutti gli effetti alleati da almeno trent'anni. Non saprei altrimenti come spiegare alcuni di questi fatti:

* Le ingenti partecipazioni di Gheddafi nel capitale Fiat fin dagli anni 80. Quale paese permetterebbe un controllo simile da parte di uno stato ostile?
* Il permesso dato ai Mig Libici per andare ad eseguire il "tagliando" nell'allora Repubblica Jugoslava durante tutti gli anni 70-80, sfruttando un provvidenziale "buco" della difesa radar.
* L'avviso dato, nell'86, al Colonnello da parte dei governanti Italiani relativamente agli imminenti bombardamenti americani .
Tutto questo ha senso solo in quadro coerente di alleanze. La teoria corrente, che ci siamo sentiti ripetere disegnava òa Libia come nostro alleato "opportunistico".
Quasi fosse quell"amico da sopportare obtorto collo. Quello che devi ingraziare perché ha l'auto per uscire la sera.
E così per anni ci è stata fisegnata la situazione con la Libia. "Sapete, loro hanno il petrolio", dobbiamo comportarci bene con loro. Quasi che questa fosse una scelta imposta dalla Libia e non cercata dall'Italia.
E tutto questo è molto buffo se pensare che per un certo periodo siamo stati amici degli Americani, ma anche ottimi alleati della Libia, che con gli USA aveva per usare un eufemismo, delle relazione un po' tese.
Ho l'impressione che con la storia delle "difficili" relazioni tra Roma e Tripoli, entrambi i paesi abbiano potuto negoziare e organizzarsi sottobanco per anni.
Se la politica è l'arte del possibile, allora la politica estera italiana in questi anni, è riuscita magistralmente ha coniugare anche l'impossibile.
E adesso, è arrivato il momento di venire allo scoperto. Ora, personalmente, io apprezzerei solo che alla RAI non si prendesse gioco della nostra capacità di comprensione, ma se le notizie e i fatti non si possono dichiarare, l'unica possibilità che ci rimane è di interpretarle.
Detto tra noi, riuscirei a sopportare meglio questa manfrina se Gheddafi fosse il rappresentante regolarmente eletto di uno stato sovrano. Ma dato che si tratta di un dittatorucolo che ha una gestione ricca di prosopopea e familistica di un intero popolo, rimango molto perplesso.

P.S.
Note per chi non se ne fosse accorto: la crisi è finita. Guardate il grafico del prezzo del barile in basso a destra. Adesso siamo tornati alla nostra solita gracile economia.