24 mar 2014

Uscire dall'Euro si puo'.

E' ufficiale, ormai mi sono scocciato di provare ad instillare del buonsenso nella testa delle persone che mi circondano. Ho capito che ormai la moda della stagione è l'atteggiamento anti- in particolare anti-euro o anti-europa.
Con questi qua è inutile anche cercare di spiegare che le ragioni che aveano portato l'Italia ad essere prima uno stato fondatore dell'Unione e poi  ad entrare nel progetto Euro, sono tutt'ora pienamente valide.

Stanco di cercare di spiegare che i benefici che l'Italia ha tratto dal fatto di essere nell'area Euro con una moneta forte e stabile , sono stati enormi, incolmabili. Ma è inutile, chi preferisce le spiegazioni semplici (e sbagliate ) a problemi complessi è affascinato dall'idea di poter uscire dell'Euro e di permettere quindi al paese di scrollarsi i propri problemi di dosso. Come se i  problemi dell'Italia fossero legati ad una politica monetaria non adeguata e non ad altre questioni più profonde e complesse.

Ma insisto, è inutile.
In particolare ho sempre pensato che uscire dall'Euro rappresentase di per se una mossa para-suicida, con scenari da Corralito o da fine dell'Unione Sovietica.
In realtà pensandoci un po' piu' con attenzione , uscire dall'Euro è possiible e probabilemente lo si puo' fare in modo graduale senza traumi.
Per allinearmi al nuovo Zeitgeist ho deciso di indicare così la via ai fautori anti euro per poter uscire in tutta sicurezza ed evitare un tracollo stile argentino. Magari nel frattempo qualcuno cambia idea.

Vediamo un attimo come l'operazione potrebbe essere condotta.
Dato che un tempo esisteva questa Lira che aveva un certo range d'oscillazione nello SME, l'idea potrebbe essere quella di ricreare una moneta, chiamiamola NeoLira che ha esattamente queste caratteristiche. Quindi una moneta con un peg-flottante nei confronti dell'Euro. Il modello potrebbe essere quello della Corona Danese che oscilla nell'ambito dell'ERM .
Lo stato Italiano  potrebbe qindi "creare" una moneta nell'ERM e iniziare a stampare moneta emettendo BTP per finanziarsi. Naturalmente i tassi di questi BTP , beh , andrebbero visti.  Ma se il progetto piace tanto alla gente, magari gli Italiani non avranno problemi ad acquistare i BTP per finanziare il progetto.
Emessi i BTP, la nuova moneta avrebbe corso legale . E il governo potrebbe emetterne quel tanto che basta epr evitare crolli inflazionistici.
A questo punto la nuova moneta permettebbe al governo di implementare quella politica monetaria che molti richiedono come cura alla situazione attuale.
Si potrebbe anche implementare una politica di investimenti Keynesiani, che sempre ha i suoi entusiasti.
Costruire dighe, autostrade, o forse resaturare cappelle barocche o pale medievali.
La nuova moneta potrebbe essere utilizzata lentamente per pagare una frazione di stipendio dei dipendenti pubblici, magari degli aumenti di contratto e dare quindi uno stimolo all'economia.
Lo stato ne garantirebbe la convertibilità e darebbe quindi corso legale a questa moneta.
D'altra parte lo stock di euro dello stato e dei cittadini non si esaurirebbe "istantanemente". Certo la faccenda sarà un po' complicata quando cercheremo di comprare le materie prime, con questa nuova moneta. Ma come scrivono gli euro scettici, con le nostre esportazioni, non dovrebbe essere difficile avere una contropartita  di valuta pregiata..
Insomma si puo' fare?
Si credo che alla fine si possa fare.

La vera questione è se ne valga la pena.
Sinceramente credo proprio di no e persone molto piu' preparate di me hanno cercato di spiegare il perchè.
Personalmente, per dare una risposta breve, credo che la riccezza di una nazione stia nel suo lavoro e non nella sua moneta. Avere una moneta stabile , rispetto ad una che puo' essere spazzata via in un pomeriggio da un Soros qualunque , credo sia molto meglio.

Alla fine però, mi sto un pò scocciando della situazione Italiana in cui Soloni improvvisati vanno in giro magnificando le meraviglie della sovranità monetaria e  a questo punto mi piacerebbe proprio che i miei concittadini ne bevessero un po' di questo calice. Bevendone potrbbero anche capire che forse conviene indirizzare gli sforzi a rendere questo paese un paese più "normale", invece cercare sempre una scorciatoia: l'uomo della provvidenza, il complotto Europeo, il signoraggio e la sovranità monetaria.

Magari dopo aver scoperto che una decina d'anni di Neo Lira agganciata piu' o meno strettamente all'Euro non è stata in grado di dare tutti questi mirabolanti benefici ;  potrebbero anche cambiare idea e tornare indietro.
Chissà.. Provare, no?


9 gen 2014

La produzione di energia elettrica da solare ed eolico nel 2013: un'onda montante.

Sono appena uscite le statistiche di Terna (provvisorie) relative alla consumo di energia elettrica durante il 2013.
Da queste statistiche è possibile comprendere come vengono prodotti i milioni di Kwh richiesti dalle utenze elettriche italiane.
Dato che era un po' che circolavano dati slegati relativi all'aumento di installato di Eolico e fotovoltaico ero  curioso di vedere queste statistiche, giusto per capire i benefici per il nostro sistema  elettrico.
Guardate voi, i risultati sono notevoli.

Vedi il grafico sotto:
Il grafico (che ricalca il formato utilizzato qua ) mostra i pesi delle varie fonti di energia. Il rosa è l'apporto dell'idroelettrico, quasi costante da sempre. Il Rosso rappresenta la nostra breve esperienza con il nucleare. Spicca immediatamente il nuovo contributo del fotovoltaico (Giallo) e dell'Eolico (Verde).

Il grafico sotto mostra i rapporti relativi delle varie fonti e qua i rapporti si vedono ancora di piu'.

Intanto tiriamo alcune conclusioni.
Prima di tutto continua la tendenza a ridurre i consumi. Il 2013 abbiamo consumato meno del 2012 e ancor meno del 2011.
La riduzione del totale fa si che le centrali lavorino ad un ritmo piu' ridotto e far "apparire" maggiore l'apporto delle rinnovabili. 
Se guardiamo il secondo grafico si vede chiaramente che la alla riduzione dei consumi è andato ad incidere principalmente sulla frazione prodotta con il termoelettrico.

La riduzione dei consumi totali ha reso quindi più' rilevante l'apporto delle fonti rinnovabili, ancor piu' della loro semplice crescita quantitativa.

Questo fa si che il nostro paese dipenda molto meno dalle fonti estere. Ricordo gli scambi con l'estero rappresentato tutt'ora la seconda fonte energetica italiana. Ma con questa tendenza, gli scambi rimarranno al secondo posto  ancora per poco (vedi  "L'Italia auto produce il 09% grazie alle rinnovabili" ).

Praticamente ormai in Italia non c'e' piu' modo di far a meno dell'apporto del Fotovoltaico e dell'Eolico. Il contributo attuale è 3 volte quella che è stata la nostra produzione massima ottenuta con nucleare.
Se il trend di crescita continua invariato, entro il 2018 , il fotovoltaico e l'eolico potrebbero insieme produrre un apporto pari a quello dell'idroelettrico. 

Se non è questa la fase di transizione per il nostro paese verso una minore dipendenza dalle fonti energetiche estere, non ne so immaginare veramente un'altra differente.
Notare che dal 2013 gli incentivi per il fotovoltaico si sono ridotti notevolmente e già quelli del 5o conto energia (dal 2012 a luglio del 2013) erano notevolemente ridotti
Vediamo adesso come si comporterà il mercato durante il 2014 e il 2015. Durante quest'anno (2014) ci possiamo aspettare che entrino in funzione gli ultimi impianti preparati nel 2013, quelli ancora finanziati. Il 2015 sarà invece l'anno della verità, vedremo cioè se anche con incentivi notevolmente ridotti, il solare e l'eolico  riusciranno a crescere forti solo della propria competitività e maturità tecnologiche.  

Certo la crescita delle rinnovabili, riduce la dipendenza del nostro paese dalle fonti estere e "risolve" il problema dei blackout estivi, che per esempio affliggevano il nostro paese nella prima e seconda metà deli anni 2000. In questo scenario ci sono però delle zone grigie. Le nostre centrali termoelettriche, rischiano per esempio un pensionamento anticipato, ancor prima che impianti , a volte costruiti con soldi pubblici, siano stati completamente ammortizzati. La faccenda non è pero' così nera, grazie al minor consumo di la nostra bilancia commerciale è tornata in positivo dopo molti anni in cui era stata continuamente in negativo.

27 ott 2013

Coazione a ripetere....

L'articolo dal titolo "Perchè la spesa pubblica non va tagliata" pubblicato sull'Hufftington Post del nostro Fassina, vice ministro del dicastero dell'Economia è illuminante.
E' illuminante come non vi siano praticamente differenze tra le visioni della destra e della sinistra populistica che si sono alternate alla guida di questo paese.

Un'analisi sull'articolo molto più ampia e esauriente sulle fallacie dell'articolo in questione le trovate qua, è sufficiente dire che Fassina compara le spese pubbliche pro capite in termini  assoluti tra Germania , Francia e Italia per sancire che l'Italia spende chiaramente poco. Il fatto che i redditi medi degli Italiani siano sensibilmente piu' bassi di quelli dei cittadini Tedeschi e Francesi e che quindi non abbia senso comparare la spese pubblica procapite in euro è un pensiero che non sfiora minimamente l'ex ricercatore dell'FMI.

Quindi per tirare fuori il paese da una stagnazione decennale la ricetta è: "spendere" come se non vi fosse domani. Quasi che gli anni 80 fossero tornati. In realtà la Fassina e buona parte della dirigenza del PD quando guardano il futuro, vedono gli anni 80, il socialismo interventista di Mitterand come modello.
Il fatto che la sua analisi non tenga volutamente conto degli oneri del debito pubblico e neppure del peso della previdenza fanno sospettare quasi una mistificazione.

Questo perché, a mio avviso,  nella mente di buona parte della dirigenza del PD , magari anche in buona fede, la soluzione ai nostri problemi attuali risiede nel ripetere quello che è stato fatto in passato.
Una coazione a ripetere, che in questo momento, con un debito che si gonfia di anno in anno come un supplì e pesa come un macigno, potrebbe risultare disastrosa per il paese.

Non "gongolino" coloro i quali  si sentono a "destra" (quale destra poi) anche Tremonti ha manifestato più volte affermazioni e visioni simili a quelle di Fassina. Se vogliamo uscire da questa crisi, l'unica via d'uscita sono gli investimenti (la spesa) e non l'austerity (il controllo dei costi), questo era lo statement.
Infatti a riguardare l'azione dei governi di "destra" era evidente come venissero aumentate le spese senza coperture. Le tasse dovevano rimetterle poi "quelli" dei governi successivi.
Son buoni tutti a fare gli "espansionisti" così...
A questo punto schiacciati da volgate populistiche di destra o di sinistra noi non rimane che sperare in rapido un commissariamento Europeo della nostra economia.

6 gen 2013

Guida al voto (visto da Gennaio)

Sono i primi mesi di questa campagna elettorale che si prospetta lunga ed estenuante.
Nonostante tutto, credo che sia già possiible dare delle indicazioni di voto, semplificando al massimo.
Ecco qua la mia guida al voto per i "semplici"

  • Se credete che il sistema Italiano possa essere modificato dall'interno , siete di orientamento conservatore e non vi spaventano alcune "aderenze" (mai provate più di tanto) con la Chiesta Cattolica Romana e alcune lobby, allora votate Mario Monti e le sue liste. L'esperienza è provata e per lo meno sapete cosa aspettarvi.
  • Se invece credete che la ricetta per l'Italia possa essere un socialismo alla Francese stile Holland, direi che il PD è il partito che fa per voi. Con l'entrata in campo di Monti e l'uscita di alcuni esponenti, il PD si sta riposizionando in modo meno centrista di qualche mese fa. Ricordiamo anche che Bersani ha realizzato la "lenzuolata" piu' liberale che la storia italiana ricordi, Anche qua quindi non ci dovrebbero essere dubbi.
  • Se invece pensate che la classe politica sia in toto una manica di manigoldi e lestofanti e che il sistema possa essere ricreato con la "fantasia al potete". A questo punto il Movimento 5 Stelle è la vostra scelta ideale di voto.
  • Mi piacerebbe inserire in questa lista anche "Fare Fermare il Declino"  consigliata per chi ha una visione liberale dell'azione politica. Ma credo che in Italia , un paese abitato da persone stataliste in modo patologico, i possiibli elettori di "Fermare il Declino" siano mosche bianche. La cito per completezza ed è un peccato perchè sono le proposte più razionali che ho sentito fino ad ora.
Per gli altri, Pdl, Lega, consiglio di lasciar stare, gli abbiamo già visti in opera nel precedente e in questo governo e direi che ne abbiamo avuto abbastanza.

8 set 2012

La situazione cambia...

Controllino sulla produzione da fonti alternative in Italia.
Confrontate queste cifre con il post precedente, relativo al mese di Luglio del 2011.
In grafico sotto è stato rilasciato da Terna ed è relativo al mese di Agosto del 2012.


Niente male vero? Vediamo a cosa serve tutta questa abbondanza e come venga utilizzata: Partiamo a guardare nel dettaglio quello che succedeva qualche anno fa, nell 2004 (dati Terna) , si tratta del giorno di punta del mese di Agosto.




Nel 2004  rinnovabili assommavano alle due lineette sotto (fluente e geotermica e eolica) assieme alle due sopra (serbatoio e modulata), il resto è tutto termoelettrico e importazioni.
Sempre nel 2004 le centrali termoelettriche erogavano tra i 25 Gw di notte ai 45 gw di giorno. Confrontiamo invece il giorno di punta del mese di Agosto di quest'anno (2012).
Nel grafico sotto ho inserito le linee bianche di riferimento, giusto per poter capire ad occhio quale sia l'apporto del fotovoltaico più eolico, la "gobba" azzurra in basso da 10 Gw, e di quanto vari la produzione termoelettrica tra giorno e notte.

I consumi sono praticamente identici con il massimo su quasi 50 Gwatt.
La differenza è che adesso di giorno l'apporto delle rinnovabili non è più simbolico. Ad oggi durante l'ora di punta l'idroelettrico e il solare e l'eolico producono la bellezza di 10 Gw,
Le centrali termoelettriche, invece oscillano tra 30 Gw di notte e i ... 30 Gw di giorno, praticamente lavorano a regime costante.
Guardando questi grafici, si comprende come il problema adesso, non sia tanto la generazione dell'energia durante il giorno, quanto il problema di come generarla durante la notte.
Infatti è evidente che , rete permettendo, il fotovoltaico  possa continuare a crescere di un fattore 3 o 4, praticamente quella "gobba" azzurra alta 10 Gw può idealmente crescere di quasi cinque volte e arrivare a coprire  il 100% dei consumi durante le 4 ore centrali del giorno, ma questo non risolverebbe i problemi delle restanti 20 ore.
E' evidente che gli investimenti devono essere spostati su altri fronti. Guardando la curva azzurra e dal fatto che questa si azzeri praticamente durante la notte, si comprende come la parte fatta dall'eolico sia trascurabile. Questo è sicuramente un problema, dato che l'eolico potrebbe controbilanciare alcuni limiti del solare.
Di fatto è finita una fase. Le incentivazioni degli ultimi conti energia hanno infatti trasformato il fotovoltaico da essere la cenerentola delle rinnovabili a diventare una solida fonte produttiva, in grado di pompare in rete 10 Gw e scusate se è poco.
Per certo adesso è necessario riflettere per capire dove spingere i prossimi investimenti, aumentare il FV , potenziando la rete , per spegnere le centrali termoelettriche durante l'ora di punta? Spingere sui meccanismi di accumulo dell'energia , oppure capire se sia possibile usare l'eolico, magari off shore per produrre durante la notte e nei mesi invernali? C'e' da sottolineare come al momento sia  l'eolico italiano a non essere risuscito a concretizzare le promesse di diventare una solida fonte di produzione di energia elettrica. Tant'e'che siamo il quarto paese per impianti installati in Europa ma solo il dodicesimo per producibilità , chiaro segno che gli impianti installati lavorano poco e che quindi si sono buttati dei soldi nel costruirli.
Di positivo, invece, è da considerare come dopo anni di chiacchiere sterili sulle rinnovabili, a partire dal 2008 si è fatto concretamente qualche cosa e i risultati si vedono in quel 10 Gw di picco prodotti col sole. Aventi le altre fonti allora? Si potrà fare meglio con l'eolico off shore, le biomasse  , oppure col solare ad accumulo? Vedremo quali sorprese ci riserverà il futuro.

Confondere gli effetti con le cause.

Mi è stato girato il link a questo salace ( La grande bufala di Mister Drake ) post di critica all'operato di Draghi alla BCE. Il post di per se rappresenta esattamente una novità: offre una lettura estremamente negativa delle decisioni prese alla BCE, con un taglio un po' complottista condito con il solito fondo  , tipico di chi frequenta gli ambienti complottisti,  di signoraggio bancario, perdita di sovranità, comitato Bilderberg e tutto quello che serve per creare un po' di pathos.
Di per se, niente di nuovo e sorvolando sull'apertura in cui si riporta un vecchio articolo di Marcello Veneziani su Draghi, la parte più divertente arriva con la chiosa finale:
La bufala sesquipadale, costitutiva di questa Bce, l’ha definitivamente smascherata Magdi Cristiano Allam in Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l’Europa.
cioè, non se rendo:
Magdi Cristiano Allam
ah beh! Allora...

6 nov 2011

Fotovoltaico, l'aggiornamento di Settembre.

Grazie alla precisa rendicontazione di Terna, è possibile vedere come vanno le cose dal punto di vista della produzione elettrica reale. Intendo dire che è possibile verifica effettivamente cosa è stato prodotto effettivamente , lasciando da parte i numeri fuorivianti dell' installato.

Ecco, avevo già pubblicato i dati a Marzo e adesso hanno pubblicato i dati di Settembre 2011.
Ve li taglio e ve li incollo perché fanno veramente impressione, ecco qua:






La fonte è questa.La pagina delle statistiche è qua:
Praticamente, nel mese di Settembre 2011, la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico ha superato l'enfant prodige del rinnovabile: l'eolico e fa già da solo un terzo dell'idroelettrico che è la fonte energetica rinnovabile più importante in Italia . Sono numeri impressionanti, calcolando che si è sempre detto che l'apporto di questa fonte di energia sarebbe sempre stato di scarsa efficacia. Non so con questi numeri quanto sarà possibile far crescere ancora i numeri dell'installato, ma sicuramente non è finita qua.

25 set 2011

Una modesta proposta.

Non riesco sinceramente a comprendere se il nostro presidente del Consiglio quando afferma che la crisi è ormai archiviata con questa manovra, sia effettivamente convinto di quello che dice o stia cercando di convincere gli elettori.
La verità è che questa manovra è uno sbuffo ( per usare un termine presentabile) rispetto alla montagna di debito che il paese ha sulle spalle. Parliamo infatti di 54 Mld di eu, auspicati, contro oltre 1800 Mld, e passa,di eu di debito. L'aleatorietà di alcune misure (il getti previstoto, potrebbe anche essere inferiore), l'aumento dello spread, temo faranno si che ben presto sarà necessario rimetter mano alle finanze dello stato.
Non c'e' da illudersi, non c'è grande spazio per la crescita per un paese come il nostro, se fossimo un paese molto competitivo potremmo riuscire a fare come la Germania, quasi un 2% l'anno. Ma non siamo un paese competitivo e di riforme strutturali per diventarlo non ve ne è traccia.
Non ci sono neanche riforme strutturali per come vengono spesi i soldi pubblici, la previdenza da sola  assorbe una parte considerevole del nostro budget. Il resto andrà a pagare sanità ed interessi sul debito.
A questo punto infatti un qualunque governo non ha molte possibilità. Impossibile aumentare le tasse, impossibile tagliare la previdenza senza scatenare una rivolta sociale (o in modo meno drammatico, perdere il consenso di cui il governo stesso ha necessità di godere). Quindi lo scenario, come possiamo immaginarlo prevede che nei prossimi anni, non ci sia ne crescita ne investimenti, difficile farne con le casse vuote, e quindi?
Quindi continueremo così, in questo eterno inverno, senza redenzione.
A questo punto mi chiedo, ma se invece di cercare di speremere l'acqua dalle pietre, e se facessimo un bel default?
Non sarebbe meglio,  invece di questa agonia senza soluzione, un bel default subito,  i 4-5 anni di sofferenze e e poi riniziare da  iniziare da capo, ma senza fardelli insopportabili, magari poveri, ma padroni del nostro destino?

19 mar 2011

Almeno una buona notizia...

Ci sono momenti in cui fa comodo trovare una qualche buona notizia. Il paese è in mano ad un governo che non governa, in zone remote del mondo si contano i danni dopo uno spaventevole cataclisma tettonico e si lotta per evitarne uno nucleare, in compenso il paese partecipa ad un'avventura militare di cui non sono chiari i contorni ma che sicuramente non mostra alcun lato positivo ne dal punto di vista umanitario ne da quello grettamente utilitaristico.

Con tutto questo al contorno. alla ricerca di una qualche notizia un po' meno deprimente,, ho notato come sul sito di terna Terna siano stati pubblicati i dati provvisori dei consumi e della produzione di energia elettrica del 2010 e leggendo questi ho trovato qualcosa di cui rallegrarmi.
Per chi ha fretta, la sintesi della mia prolusione è sintetizzata nell'immagine sotto.


Insomma nell'ultimo anno gli apporti alla produzione di energia elettrica dell'eolico e del fotovoltaico messi assieme hanno praticamente uguagliato quello dal petrolio. A chi scrive questo dato non sembra per niente scontato, anzi devo dire che mi ha colto abbastanza di sorpresa.
Una delle critiche mosse alle fonti "alternative" è la loro presunta "aleatorietà", ovverosia l'incostanza di generazione. Inutile mettere chilometri di pale eoliche in un territorio dove non c'e' vento, così come è inutile montare panneli fotovoltaici come quelli che vedo installati qua attorno (ci sarebbe da scriverci un post ad hoc).
Generalmente gli articoli di cronaca riportano la capacità massima degli impianti installati (i benedetti chilo o megawatt di picco)- La realtà naturalmente è che quello che conta è la produzione totale di energia , non il picco teorico che probabilmente viene raggiunto solo in momenti molto particolari.
Ecco, queste statistiche dimostrano che questi impianti possono produrre energia elettrica "vera", energia utilizzabile dagli utenti finali.
Al momento solo 3 watt di una lampadina da 100 watt che avete in casa sono prodotti solo da vento e sole e questo numero è destinato da aumentare sempre di più in futuro.
A chi scrive, leggere quel rapporto, ha causato un moto d'incredulità, un'escalamazione interiore del tipo: "Ma allora tutto questo funziona!" Dopo tanta propaganda un po' di dati solidi su cui fondare un'opinione.
Certo, i prodotti petroliferi hanno una voce abbastanza marginale nella produzione di energia elettrica italiana, se volete fare un bagno di realismo guardate le crifre del "Leone" cioè il "Gas Naturale". Calcolando che eolico e fotovoltaico sono cresciuti di oltre il 30% nell'ultimo anno, se continuasse questa crescita sfrenata, entro 12 anni avremmo praticamente raggiunto la sostenibilità e l'autosufficienza per quanto riguarda la produzione elettrica.
Certo diranno i soliti detrattori: "Aspetta la bolletta del prossimo anno per vedere quanto ci costeranno tutti gli incentivi di questo rinnovabile".
Verissimo, sicuramente pagheremo qualcosa per avere pero' una fonte di energia:
  • Sicura. (avete mai visto un pannelo fotovoltaico rompesi e rovesciare tonnellate di silicio in mare? No, non può accadere. O una pala eolica fondere per mancanza di refrigerazione? )
  • Stabile da non risentire quasi del prezzo delle materie prime (vedi le voci: Piattaforme petrolifere con problemi intestinali e dittatori traballanti)

Vi sembra poco?

2 ott 2010

21st century war toy.

Symantec ha rilasciato in questi giorni un bel documento di analisi sul funzionamento del virus Stuxnet. Il documento di 48 pagine è corposo, ma fornisce un'idea abbastanza precisa del livello di sofisticazione a cui possono arrivare i virus moderni. La differenza rispetto a roba del secolo scorso come lo Yankee Doodle è notevole. (Il documento lo trovate qua).
Ultimamente l'analisi di questo virus ha attirato moltissimo interesse. Infatti chi lo ha scritto ha potuto accedere ad una serie di certificati leggimi di produttori hardware, con cui riesce ad ingannare il sistema operativo e ad installarsi, oltre a questo chi lo ha scritto, conosceva in anticipo alcune debolezze non documentate dei sistemi operativi microsoft.
Delle conoscenze non esattamente alla portata del primo hacker da strada.
Oltre a questo il virus sembra essere ingegnerizzato per attaccare i server che controllano gli impianti industriali, in particolare aggredisce i PC con installati ad alcuni PLC della Siemens.
oltre a questo il virus è in circolazione, dalle versioni più rozze fino all'attuale da circa due anni. Chiaramente dietro c'e' stato uno sviluppo che ha richiesto del tempo, piuttosto che qualche fine settimana di qualche oscuro cracker.
Tutto fa pensare che dietro questo ci sia un'organizzazione molto tempo, ottime menti e notevoli risorse, sia finanziarie sia di intelligence. Insomma non una azienda o una corporation ma uno stato sovrano.
A questo si aggiunga il fatto che, secondo le statistiche della Symantec, il 67 % degli host infettati si trova in Iran e questa storia di colpo inizia ad avere dei contorni molto più definiti.
Se questa fosse una spy story, probabilmente inizierebbe a Tel Aviv almeno due anni fa.
Partirebbe come primo atto da una riunione di analisti Israeliani , molto preoccupati della volontà iraniana di salire a livello di prima potenza mediorientale.
Il ragionamento di quegli analisti potrebbe essere che l'Iran ha sicuramente è sicuramente una grande potenza energetica e demografica della zona, ma dipende fortemente dalle tecnologie del primo mondo: Software, elettronica, macchinari tutto arriva da fuori e ha bisogno del supporto degli stati esteri per poter continuare a funzionare.
Ora questa storia per poter andare avanti ha necessità di un altro evento. Una fuga di notizie, magari qualcuno che ha scoperto che una grossa fornitura di valvole, necessaria per il funzionamento dell'oleodotto che s'inabissa sotto il Mar Caspio, sarebbe stata fabbricata in Germania e avrebbe avuto un tipo particolare di PLC della Siemens.

Qua la trama diventa ancora più ipotetica ma l'autore ha la possibilità di far entrare in gioco alcuni personaggi più interessanti. Per esempio un ipotetico team di Tel Aviv composto da ricercatori o hacker informatici o entrambe le cose. Un team messo insieme da qualche mese, una di quelle cose che si devono fare perché: "La cyberguerra è la guerra del XXI secolo", ma che effettivamente dalla costituzione non ha fatto niente di utile se con redigere advisory e raccogliere le vulnerabilità emerse.
A questo punto serve una figura di primo spicco, magari un generale ambizioso passato da poco da ruoli operativi in Tsahal ai servizi informativi dell'esercito, l'Aman .
Supponiamo che questa persona si presenti al nostro team e gli chieda di elaborare un'arma in grado di mettere ko o creare gravi danni alle esportazioni di greggio Iraniane. Questi forse gli eventi che fanno allo sviluppo e al rilascio di quel virus.
Qua finisce la storia che possiamo ipotizzare.
E ci sarebbe da capire come abbiano fatto, per esempio, ad infettare nei primi mesi, solo i computer iraniani. Ci sono nuove tecniche di cyber unzione? Sono stati usati degli agenti infiltrati che chiavetta dopo chiavetta hanno infettato più computer possibili?
Qua siamo veramente nel campo delle supposizioni.

Non so se le cose siano effettivamente andate così e se quest'estate un oleodotto Iraniano abbia avuto gravi problemi. Se fosse avvenuto, probabilmente nessuna notizia sarebbe trapelata all'estero, magari tra qualche anno, ne potremo sapere qualche cosa di più.
Credo però che, l'infiltrazione nelle infrastrutture dell'avversario per mezzo di virus informatici, che mentre fino a ieri poteva essere una vaga possibilità a metà tra il teorico e il fantascientifico, adesso stia per diventare qualche cosa di decisamente più concreto .
Detto tra noi, la teoria delle nuove cyberarmi mi ha sempre lasciato perplesso. Però lo ammetto, dopo tutto questo, sto pensando a ricredermi.

Premetto, volevo chiamare questo post "Kuang grade mark eleven", come il virus militare cinese immaginato da Gibson nel suo Neuromante(1984), ma poi ho scoperto che questo pregevole blogger, mi aveva già anticipato con l'idea.