15 lug 2009

Ma esattamente cos'è che ci facciamo, e perchè?

Questo nello schema a destra è l'Iveco VTLM, veicolo leggero pensato per le forze armate.
L'esercito Italiano lo utilizza con successo sotto il nome di Lince, l'Esercito Britannico ne ha acquistatati circa 400 esemplari, in una versione leggermente modificata col nome di Panther.
E' un mezzo di successo ed e' molto apprezzato E' a tutti gli effetti orgoglio e vanto dell'Esercito Italiano. Con il Lince i nostri militari sono sopravvissuti a più di 7 attacchi di IED senza riportare alcun caduto. A bordo di un lince puoi saltare su una mina anticarro e sperare di uscirne vivo.

Lo scorso 14 Luglio, però , in Afghanistan, vicino a Farah, alcuni insorgenti insorti, chiunque essi siano, Talebani, trafficanti, warlord locali, hanno assemblato un ordigno di potenza notevole e riuscendo a farlo brillare sotto uno di questi mezzi. L'esplosione successiva, ha scardinato il Lince uccidendo all'istante il Caporalmaggiore Alessandro Di Lisio e ferendo, alcuni in modo grave, gli altri 3 militari che erano con lui nel mezzo.
Il risultato finale lo potete purtroppo vedere nella foto a lato (non ho la certezza che sia l'immagne giusta, non arrivano quasi foto dall'Afghanistan, ma ci sono buone possiblità che sia proprio quella ).
Alla fine, per varie ragioni, in Afghanistan c'é qualcuno che reputa che far brillare gli italiani su mezzo quintale di esplosivo sia un risultato degno di essere conseguito.

La situazione in Afghanistan sta peggiorando inesorabilmente e personalmente trovo insopportabile il fatto che qua dall'Italia non ci sia un'informazione obiettiva su quello che accade.
Non so se sia una scelta dello stato maggiore o del governo, ma questa dell'Afghanistan, da l'impressione di essere una guerra privata, combattuta all'insaputa della nostra opinione pubblica.
Non c'è uno straccio di informazione su quello che accade. Se si deve fare un servizio su quello che fanno i nostri militari, vengono mostrate immagini bucoliche di villaggi afgani con l'inaugurazione di una conduttura di acquedotto o di una scuola. Se questi fossero i contenuti della missione, tanto vale sarebbe stato sufficiente inviare i volontari della pace o la protezione civile.

Quando proprio deve trapelare una qualunque informazione, perché proprio non se ne può fare a meno, come nel malaugurato caso di un caduto, allora questa viene condita di tutti i possibili elementi tranquillizzanti.
Come in questo caso, per i feriti, ci si affretta sempre a dire che non sono mai in pericolo di vita. Come se perdere un arto o rimanere paralizzati alla fine sia comunque qualcosa di trascurabile. Non si mostrano quasi mai foto dei mezzi danneggiati e del luogo. Si fa si in modo che l'attenzione si focalizzi su quello che avviene dopo, i familiari, il funerale, le interviste con gli amici, raramente si mostra quello che è avvenuto prima o durante. Rare sono le foto prese sul campo o sul luogo dove è avvenuto lo scontro o l'incidente.
Tutto sembra assemblato apposta per lasciare il ricordo meno traumatico possibile.

Insomma quello che contesto, non è assolutamente il razionale geopolitico che ci ha portato in Afghanistan, immagino ci siano ottime e imprescindibili motivazioni. Gli eserciti non si muovono da soli per andare a fare la guerra, almeno nei paesi democratici, lo fanno invece su mandato dei politici che hanno in mente dei fini ben chiari.
Almeno, dovrebbero.
Quello che a me disturba, è riceve in continuazione un'informazione parziale al limite della propaganda su quello che succede la. Una serie di servizi che gira gira finiscono per riproporre il tema degli "italiani brava gente" e li si fermano, senza approfondire, ne spiegare.
Si dirà che questo confezionamento dell'informazione è strumentale alla guerra di propaganda tra le forze Nato e i misteriosi insorgenti insorti. Tutto è possibile.
Ma ho l'impressione che ci possa essere una spiegazione molto più semplice.
La verità è che al momento, ne la destra ne la sinistra, hanno la capacità di spiegare in modo compiuto per quali ragioni siamo in Afghanistan. Una spiegazione basata sul razionale di equilibri di alleanze in seno alla Nato e sull'impegno europeo legato al mantenimento dell'ordine mondiale per quanto probabilmente verra risulterebbe assolutamente insoddisfacente e impresentabile sia da un lato che dall'altro dell'arco costituzionale.
Le uniche idee che riescono ad esprimersi sono quelle diciamo "naif" e quanto mai lontane dalla realtà delle cose.
Mi riferisco ad opinioni del tipo:
  • "Siamo in Afghanistan per combattere il fondamentalismo islamico" (Eccellente, allora avvisatemi quando invaderemo anche l'Arabia Saudita, che quella interessa anche a me, per lo meno per saccheggiare i palazzi dei principi)
  • "Dovremmo abbandonare l'Afghanistan e demilitarizzarlo inviando solo missioni umanitarie" (Perfetto, basta non avere il mal di stomaco in momenti in cui qualcuno cannoneggia dei vecchi buddha di pietra oppure insegna alle donne a stare al loro posto).
Quando la smetterete di insultare la nostra intelligenza e potremo tornare a ragionare in modo obiettivo su queste missioni parlando magari di rischi, costi, benefici e obblighi?