3 dic 2006

Domenica Pomeriggio, L' Orologio del 10.000 anni

Questi sono veramente momenti oziosi, la quiete prima della tempesta settimanale. Sembra per un attimo di avere tutto il tempo dell'universo. Ho fatto un giro su Long Now, il sito, anzi la fondazione che incoraggia il "long term thinking". Brian Eno tra parentesi e' uno dei fondatori. Il progetto che più mi affascina continua ad essere: L'orologio dei 10000 anni. Un orologio completamente meccanico che possa tenere il tempo in modo preciso per i prossimi 100 secoli. Facile a dirsi. Ma questo orologio à stato pensato per poter essere mantenuto e riparato con strumenti sempilci. Quindi niente meccanismi atomici o al quarzo. Non deve possedere materiali preziosi per non essere a rischio di saccheggio, quindi non puo' contenere corindoni, tipo i rubini, per ridurre l'attrito. Non può contenere neppure metalli prezioni con scarso coefficente di dilatazione termica, come il platino. A questo si aggiunge il fatto che utilizzare ruote dentate per trasferire l'energia non e' un buon sistema. Gli ingranaggi si usurano e introducendo così un errore sistematico che in 10k anni può sballare i conti. E' facile rendersi conto che con questi vincoli, costruire una macchina simile, non sia per niente. Alla fine l'orologio, quando sarà terminato, dovrebbe assomigliare ad un calcolatore digitale meccanico. Il buon Babbage non avrebbe potuto che approvare.

2 dic 2006

Ira 2, seconda parte

Alla fine le ho trovate. 4 foto polverose recuperate dalla mia vecchia casa di Livorno. Qua non ho uno scanner e l'acquisizione è stata fatta con una camera digitale, e forse, sono venute ANCHE troppo bene. Qua,immagine
Ira II era fondamentalmente un PC. La piastra madre, ridottissima per l'epoca, montava un 486sx. Il software di controllo era scritto in Turbo C++ Borland.


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Notare il floppy VVV!

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26 nov 2006

Un sicuro successo!

E' arrivato lo Zune, l'Ipod killer by Microsoft. Questa recensione non e' esattamente entusiastica. Avoid e' il consiglio di sintesi. La causa a detta del redattore sta nel design completamente "music industry driven" . Rabbrividiamo.

Il giusto mezzo

Prendo spunto da questo articolino  "Can a Manager Be a Techie and Survive?" di Computerworld. E' una domanda che, chi come me , quadro aziendale proveneinte con responsabilità operativo tecnologiche, periodicamente si fa.Come bilanciare e sviluppare le proprie competenze tecniche e manageriali in modo armonico? In realtà il tema dell'articolo è leggermente differente: Puo' un buon tecnico essere un buon manager? La tematica di fondo e' comunque quella. Manager o Tecnici? Una figura nega l'altra?
Cosa devo sapere, quanto devo approfondire, comprendere e far bene il mio lavoro. I risultati di una scelta polarizzata tra questi due estremi sono quotidianamente sotto i nostri occhi. Gestori di persone e di progetti immersi nel day by day tecnico che perdono quindi di vista le loro persone e le criticità, amate magari dai loro ma poco affidabili per le deadline. Oppure gestori sistemici manageriali, ricchi di project plan e gantt, ma assolutamente privi del terreno sotto i piedi, incapaci di "sentirsi in controllo" e alla fine diffidenti nei confronti delle proprie persone. La risposta dell'articolo finisce per essere quella che alla fine ci aspettiamo. Si! si può essere un buon Manager e un buon Tecnico allo stesso tempo e sopravvivere, basta usare il giusto dosaggio delle abilità disponibili. Facile a dirsi....

25 nov 2006

Mo è Colpa di Google?

Alla fine gli hanno beccati. Mi riferisco ai bravi ragazzi ripresi a pestare un loro compagno e postati su Google Video. Visto proprio stasera un bel servizio dei nostri TG nazionali sull'argomento. Il taglio era tutto impostato sul tema del controllo di materiale offensivo postato in rete. Cose già sentite, Internet uguale Far West et similia. Ma sono per caso l'unico a credere che proprio in questo caso i meccanismi di controllo della rete abbiano funzionato benissimo? Mi viene da pensare che i nostri Bulli con o senza Google il pestaggio lo avrebbero comunque commesso. Senza però la possibilità di rendersi belli dell'impresa, nessuno ne avrebbe saputo niente. E' stata la tentazione a rendere pubblico il gesto a tradirli. E' stato come se lo spirito della rete avesse assestato un colpo di judo a chi abusa della libertà disponibile. Non trovate?


29 ott 2006

Ira 2 che ira, Only the fittest survives! (Amarcord)

Dunque, tempo fa ripensavo a quando studente all'Università di Pisa partecipai alle prime gare di robotica organizzate all'ARS Lab del Sant'Anna. Tra il 94 al 95 o giu' di li del secolo scorso. Fu una bella esperienza. Ero in un team composto da altri Informatici come me e Ingegneri, tutti all'epoca abbastanza implumi e di buone speranze. Lo scopo della gare era di costruire un robot autonomo che fosse in grado di destreggiarsi in un labirinto e fare alcune cosucce, tipo individuare delle sorgenti di luce e suono e segnalarle. In funzione di quello che il robot riusciva a fare prendeva dei punti. Il robot che prendeva piu' punti, vinceva la gara. Alla fine non abbiamo vinto, ma ci siamo sicuramente divertiti. In particolare con grande spirito di impresa la nostra squadra era una delle poche che era riuscita a farsi sponsorizzare. Lo sponsor era niente po' di meno che MC Microcomputer. Rivista all'epoca egemone nel panorama editoriale Italiano. Con quei ragazzi ho perso i contatti e a distanza di anni mi piacerebbe avere notizie. La mia memoria e' ahime' un colabrodo, a distanza di 10 anni non ricordo piu' i nomi. Mi riprometto di andare a scavare per carcare qualche informazione.
Conto anche di aggiungere piu avanti qualche foto di IRA. Nel frattempo chi avesse notizie...