4 apr 2009

L'ansia è mobile.

Martedi' Mattina, ore 8:10 circa.
Filo allegramente in auto verso l'ufficio. Scrivo filo, invece del consueto mi trascino, perché per qualche fenomeno mirabolante stamattina c'è poco traffico. Già questo mi inietta un certo buonumore nelle vene. Insomma, poco traffico, nonostante tutto. Bene penso, mi infilo rapidamente in tangenziale e da li vado verso l'autostrada.
Ho cambiato auto e il telepass non è al solito posto. Ma dove l'ho messo?
Ah! eccolo li in basso, nella vaschetta vicino al cambio.
Mi rendo anche conto che il cellulare, che generalmente tengo nello stesso posto, stamattina non c'è.
Non c'è, ma c'e l'ho sicuramente in tasca, penso. Però è strano, non l'ho tolto e appoggiato li come faccio di solito e questo è un automatismo ormai consolidato.

Si, deve essermi rimasto in tasca.
Continuando a tenere il volante inizio a tastarmi le tasche destra e sinistra della giacca.
Macché non c'e'.

Oopporc, vuoi vedere che l'ho dimenticato a casa?


5 secondi di silenzio mentale e intanto continuo a guidare.

Accidenti, ho lasciato il cellulare a casa! Maledizione passerò tutta la giornata a spiegare ai colleghi perchè non rispondo alle loro chiamate.
Accidenti!
L'oggetto ibridante, il cordone ombelicale con cui sono collegato al mondo, dimenticato a casa.

Sarò costretto a sperimentare un balzo temporale negli anni ottanta. Quei tempi mitici quando nessuno si aspettava di rintracciarti, sempre, ovunque e subito. Un tempo in cui le persone erano libere da questi prepotenti oggettini in plastica costruiti per richiamare l'attenzione.

Come punizione per questa dimenticanza, passerò tutta la giornata a rincorrere le chiamate e a digitare i numeri di cellulare degli "altri" sul fisso. Si prospetta un bello schifo.
Accidenti, penso.
10 secondi di buio mentale.
Oppooorc...
Forse è in un'altra tasca, si deve essere così, ce l'ho sicuramente addosso. Il resto è solo paranoia.

Inizio a tastare il parka su sedile accanto al mio, macchè non c'e' .... argggg! L'auto si sta infilando nella porta telepass.
Rallento al volo e cerco di prendere il telepass che e' vicino al cambio.
Questa non è la mia solita auto. Non ho il triangolino di velcro incollato al parabrezza e non ho sistemi per tenere il telepass in posizione.
Tengo lo scatolotto giallo e blu con la mano destra, tra il parabrezza e lo specchietto, mentre tenendo il volante con la mano sinistra evito di dare lavoro al mio carrozziere.
Magicamente la sbarra si alza e passo la barriera. L'auto si incammina su un cavalcavia che va ad inserirsi sull'A4.
Continuo a ripetere la litani:a "Porc.. Il cellulare, non ce l'ho!, Agghh l'ho dimenticato".
Senza, sono perso. Dovrò spiegare una ventina di volte perchè non rispondo , e peggio, mi toccherà anche ascoltare i messaggi che gli altri mi hanno lasciato in segreteria.
Le segreterie telefoniche sono state modellate come paradigma del Purgatorio. Passi la maggior parte del tempo in menù insulsi invece che ad acoltare i messaggi veri e propri : "Prema 1 per alscoltare il messaggio corrente, prema 2 per passare al precedente, 3 per cancellare il messaggio, 4 per ripristinarlo, 5 per cambiare il messaggio di benvenuto, .." ma lasciamo perdere, che ci vorrebbe un post ad hoc.

Ormai sono in autostrada, il punto di non ritorno, non posso girare l'auto e tornare a casa.
Intanto continuo furiosamente a passare in rassegna le tasche della giacca.
Continuo il frisking, tasche dei jeans, tasche della giacca, tasche del parca, un occhio qua e un occhio la per vedere se l'ho appoggiato da qualche altra parte o se e' scivoltato sul tappetino.
"Non c'e', non c'e', non c'è...".

La prima cosa che devo fare è scrivere una bella mail a tutti i colleghi in cui dico: "Inutile che mi cerchiate, oggi ho dimenticato il cellulare!"
Sai i frizzi e i lazzi!
E' inutile. L'unico sistema per limitare i danni è giocare in anticipo.
Appena arrivo in ufficio, via la mail, così:

To: #All
Subject: Cellulare dimenticato
Carissimi, Oggi ho purtroppo dimenticato il cellulare a casa. Se dovete contattarmi vi pregherei di farlo via email o sul fisso.

Continuo a guidare. Certo un invio ccosì è proprio indiscriminato. Che gliene frega all'amministrazione del fatto che io abbia lasciato il cellulare a casa?
Forse dovrei fare qualche cosa di diverso, mailing list più ristretta, contenuto un filino più ironico.
Intanto lascio l'autostrada e rientro in tangenziale. Consueto braccio alzato per tenere alto il telepass. Magicamente la sbarra si alza, qua inserisco una breve prece a nostrasignoradeitelepass chefunzionano.
Dunque potrei inviare subito qualche cosa cosi':

To: DirTec; Pippo; Caio; Sempronio;
Subject: Cellulare dimenticato
Carissimi, In un tentativo di provare la libertà tipica della fine del millennio scorso, ho lasciato il cellulare a casa. I più smaliziati potrebbero insinuare che questa mia scelta non sia volontaria. Dal mio punto di vista, preferisco lasciare le chiacchere e le insinuazioni alle comari. Per certo non sarò raggiungibile sul mio mobile. Vi prego quindi di provare a contattarmi via telefono fisso, via email, o se proprio non potete farne a meno, di presentarvi fisicamente nel mio ufficio. Buona giornata anche a voi.

Meglio direi, ironico, ma anche con una punta di cinismo.
Intanto sull'autostrada sono a due km dal mio svincolo. Ma che caspita accade stamattina? Anzi, che caspita non accade, date che non trovo la consueta coda in uscita?
In 10 minuti arrivo in ufficio e d entro gloriosamente nel parcheggio sotterraneo. E intanto rimugino: Devo mandare la mail, devo mandare la mail,subito, prima che inizi il profluvio di chiamate della giornata.

Scendo di macchina, recupero il parka e con mia somma meraviglia, in fondo ad una tasca, in una posizione che dal sedile di guida non sarei mai riuscito a tastare, sento qualche cosa di rettangolare dai bordi stondati. Una specie di saponetta, per darvi un'idea.

Il mio cellulare.

Istantaneamente l'armonia dell'universo si ristabilisce.
Procedo verso l'ascensore del parcheggio con la tranquillità e la sicurezza di un uomo che ha appena riguadagnato il controllo del proprio destino.

Confesso, ho un po' di vergogna rappresentativa.

Euronews, stamattina, in diretta.
La telecamera inquadra una donna in tailleur bianco, in attesa su un vialetto di ghiaia, in mezzo ad un prato.
La donna è Angela Merkel, la cancelliera tedesca. Il vialetto è vicino ad un fiume su cui è stato costruito un ponte ciclopedonale. Il luogo è stato scelto simbolicamente per ospitare i vertice del cinquantennale della Nato. Alle spalle della cancelliera tedesca è presente un padiglione in cemento.
Ad uno ad uno arrivano le auto dei primi ministri dei paesi membri.
Le auto si fermano, un aiutante corre ad aprire lo sportello, scende il leader del momento, per esempio adesso arriva un politico di mezza età che non riconosco.
La Merkel fa due passi in avanti ad abbracciare e a stringere la mano all'ospite. Il luogo, sull'insanguinato confine Franco Tedesco, è stato scelto come simbolo della pace esistente tra i popoli europei dalla fondazione dell'Alleanza.
La cerimonia di accoglienza nella sua semplicità e' al tempo stesso solenne e calorosa.
Arrivano ad uno ad uno i grandi e i piccoli che compongono l'alleanza. Arriva Sarkozy, arriva Brown.
Rimango a guardare, penso:" chissà come si comporterà il nostro?"
Ad un certo punto giunge un'altra auto scura, lo sportello si apre, si vede che la persona dentro è colta alla sprovvista, si gira e inizia sbracciar fa capire di di non essere pronta e che deve continuare quell'importante telefonata.
La Markel che aveva fatto i due passi per accogliere l'ospite si ferma un po' interdetta.
L'invitato scende malamente dall'auto continuando a parlare al cellulare, si percepiscono alcune frasi in italiano, e a quel punto di capisce che e' arrivato il Primo Ministro Italiano: Silvio Berlusconi.
La Merkel sorride alla piccola gaffe e attende. Silvio si volta un attimo, fa capire che la faccenda è lunga e si allontana da lei, voltandole le spalle. La telecamera inquadra da dietro la pelata, mentre lui continua a parlare animatamente al cellulare.
La Merkel si gira dietro i suoi come a chiedere: "E adesso che devo fare?"
Berlcusconi continua a parlare sullo sfondo.
Arrivano altri ospiti e la cancelliera continua ad accoglierli cercando di dimenticare la gaffe precendente.
Arrivano tutti i leader. La Merkel si volta e raccoglie tutti i leader e in gruppo traversano il ponte. Ci sono tutti: Obama, Brown, La Merkel, Zapatero è un gruppo folto che si muove compattamente. Fa un certo effetto vederli tutti assieme mentre passano a piedi sul Reno.
Gli altri se ne vanno, mentre Berlusconi rimane li sul vialetto, a parlare al cellulare.

E adesso a noi rimane solo una domanda. Ma il nostro Silvio con chi era al telefono stamattina per poter ignorare tutti i più importanti leader mondiali?
In realtà credo che dall'altra parte del cellulare non ci fosse nessuno e che questo sia solo un coup de tehatre da parte di un uomo che non è in grado di accettare il recitare una parte minore.
Berlusconi a questo meeting sa di contare come il proverbiale due di picche a briscola. Il suo Ego però non gli consente di accettare questo stato di cose. L'assoluta mancanza di empatia per non dire aperta divergenza con le vedute del presidente USA, l'intolleranza nei confronti degli alleati europei. Berlusconi a questi consessi è ormai un ospite stralunato. L'impressione e' che l'Italia debba ancora ritagliarsi un ruolo, e che il suo presidente non abbia riferimenti tra gli altri leader, e neanche sappia proporre qualche cosa di nuovo.
Oggi abbiamo assistito ad una risposta stizzita di un uomo che non si sente valutato il giusto dagli altri. Un uomo che nonostante un indiscutibile successo personale, una carriera politica internazionale lunga una ventina d'anni, rimane un outsider poco credibile e poco stimato.
Mancando le idee, mancando un rapporto con gli altri, mancando un vero razionale del perché ci si trovi li, non ci rimane che abbandonarsi alla ripicca e allo sberleffo.

Quando potremmo avere un Primo Ministro che si fa notare per le proprie idee invece che per le proprie gaffe?

Qualche giorno dopo...
Premetto, questo pezzo e' stato scritto di getto, di fronte alla TV. Alla fine anche BBC ha raccontato questa storiella e qua trovate anche il
video.

2 apr 2009

Senti Silvio, Il laico lo faccio io, OK?

Sono un presidente della Camera Laico.
Voi forse non ve ne rendete conto, ma adesso che il mio amico Silvio ha deciso di aiutare e farsi aiutare dalla Chiesa, io sono diventato automaticamente Laico. Anzi Laicissimo.
E' un po' come la coppia del poliziotto buono e quello cattivo. Io e lui siamo complementari.
Se andiamo a prendere il gelato, io prendo il cono e lui la coppetta. Se lui va in montagna, io vado al mare. Così non scontentiamo nessuno e insieme accontentiamo tutti.
Mi conoscevate come il Presidente del primo partito post fascista o di destra europeo, vero? Beh i tempi sono cambiati, il partito non esiste più e adesso io sarò quello Laico. Silvio fa il neo cattolico, spregiudicato ma sotto sotto credente e io faccio il Laico. Facile no?

Naturalmente all'epoca del referendum sulla fecondazione, il massimo che riuscii ad esprimere fu la libertà di scelta. Libertà di scelta, che ridere, manco fossi Franceschini.
D'altra parte qualcosa di più netto, avrebbe rischiato di crear problemi. Magari anche di far del referendum un successo, abrogando la Legge. Poi chi lo avrebbe sentito Silvio.

Ho applaudito pubblicamente alla pronunzia della Consulta contro quell'obbrobrio della Legge 40, e poi ci ho messo su quella strizzata d'occhio verso le donne: "La sentenza rende giustizia alle donne" . Che colpo di Genio. D'altra parte se sono diventato quello che sono, lo devo soprattutto alle Donne. Sono un bell'uomo, e piaccio, da Donna Assunta, in giù.

Fatelo anche voi, siate Laici Come Me, adesso è di moda e alla fine, è assolutamente gratis.

31 mar 2009

Il Lupo non perde neanche il Pelo.

Oggi è stato arrestato per la seconda volta Marco Chiesa.
Chiesa ebbe il dubbio onore di essere il primo arrestato in quella serie di indagini che venne poi identificata come Tangentopoli. Chiesa, che all'epoca gestiva il ricovero per anziani Pio Albergo Trivulzio, chiedeva il 10% di ogni come contributo per il proprio partito.
Se ben ricordo, venne arrestato con la mazzetta appena presa, infilata nei pantaloni.
A questo giro, invece che per i vecchietti è stato preso per irregolarità sul trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
(Poi, per carità anche Chiesa alla fine di questo procedimento, può emergere completamente innocente e estraneo ai fatti. Certo che anche lui e' sfortunato).

29 mar 2009

Il tassello mancante.

A chi ha dei dubbi su quale spirito animi la Lega Nord posso segnalare questo bel video , in cui è ripreso, sua insaputa si noti bene, quel moderato di Borghezio.

Il video proviene d'oltralpe e i contenuti sono abbastanza agghiaccianti. Ma, si sa, i Francesi sono gli ultimi Comunisti d'Europa e quindi vivono questo genere di cose come un segno dell'approssimarsi della fine dei giorni.
Al contrari,o in Italia, probabilmente nessuno si sarebbe sconvolto.


Ora, forse appartenete anche voi al gruppo di quelli che hanno avuto sempre dei dubbi o delle perplessità relativamente al vero spirito che anima la lega.
Personalmente ho trovato sempre molto inquietante la distanza tra differenti esternazioni/manifestazioni della Lega Nord. In particolare, tra quello che era propagandato in TV e quello che si vedeva alle manifestazioni di piazza, oppure confrontando quello che leggevi sui manifesti elettorali di quartiere con il contenuto delle interviste riportate dai quotidiani.
Il tutto mi ha sempre odorato di proverbiale e trinariciutica (mi si passi il termine) doppiezza.

Nominalmente la Lega propaganda istanze di questo tipo:
  • Indipendenza e maggior autonomia dal governo centrale.
  • Maggiore equità fiscale.
  • Maggior vicinanza alle necessità del territorio e trasparenza nell'amministrazione delle città.
  • Si all'immigrazione, purché tutelata con quote. No al mercato del lavoro orientato al ribasso, al mercato delle vacche, delle braccia e allo sfruttamento indiscriminato.
  • No alla globalizzazione, si alla localizzazione.
  • No al degrado delle città e delle periferie.
Insomma a guardarle, sono delle istanze tutto sommato, accettabili, condivisibili. Anzi ce ne sono pure troppe. Un elettorato moderato non ha problemi i riconoscersi in esse e in soconda battuta a votare i candidati.
Insomma, ho persone tra i miei conoscenti, che sono elettori della Lega; questi affermano con tranquilità che non c'è da preoccuparsi.
La Lega vuole solo tutelare il territorio, vuole portare concretezza nelle amministrazioni, ripulire le città, aiutare i cittadini e gli stessi irregolari, che sfruttati e ignorati vivono in condizioni disumane in Italia.
Anzi, si teorizza che questa sia l'unica forza politica in grado di dare una risposta agli strati più deboli della popolazione, spaventati dai problemi del degrado e dell'immigrazione.
Insomma l'idea che alla fine traspare da questi discorsi è che meno male che c'è la Lega a portare avanti certe istanze sull'agenda della discussione politica, altrimenti questo paese se ne andrebbe tranquillamente verso una guerra civile.
Guarda, mi dicono, la Lega propone di fare in Italia esattamente quelle cose che in altre parti d'Europa tutti gli altri stanno già facendo. Paesi liberali , tali e quali al nostro, come la Germania, l'Austria, la Svizzera.
Insomma la Lega non è niente di virulento e ha una radicazione nel territorio formidabile.

Si, forse è vero, annuivo.
Però, però , pensavo tra me, che tutto questo bello scenario moderato, continuava a non spiegare alcuni fenomeni: i "Bastoni contro l'immigrazione", la guardia nazionale padana, le ronde, la voglia di prendere le impronte digitali ai ROM, i Celti, le riserve indiane, il disprezzo e la paura strisciante per i diversi, il desiderio di creare un nemico pubblico a tutti i costi: Prima gli Albanesi, poi i nordafricani (Arabi),poi i Cinesi, e infine i Romeni.

Insomma c'è di più. C'è la tattica, la strategia, l'ideologia, la geopolitica, fino a Gianfranco Miglio.

Mi si diceva che queste erano tendenze e idee minoritarie, che poi si sarebbero stemperate col tempo e con la permanenza al governo.
O no?
Ecco a questo punto il post e' dedicato a te, oh elettore moderato della Lega, lo so che esisti e che non sei un ossimoro, si tu, sto scrivendo proprio a te!
Lo so che esisti, lo so che gli xenofobi e i razzisti sono solo una minoranza dell'elettorato leghista e che senza di te il Caroccio non sarebbe che un fenomeno marginale.

Tu che gli hai votati perché le città sono insicure e volevi un po' più di tranquillità dopo che una banda di ragazzetti ROM ti ha rubacchiato in casa.
Tu che mandi i figli a catechismo, ma senti che il crocifisso in tribunale e a scuola forse è un po' fuori posto.
Tu che ha il cognato di Catanzaro, ma che al bar scherzi con gli amici sul rimandare i terroni a casa loro, perché alla fine rimandare i terroni a casa, credi sia solo una rodomontata o uno scherzo e tale debba rimanere.
Tu che sorridi all'idea della Guardia Nazionale Padana e alla sua emanazione pubblicamente finanziata: Le ronde. In fondo, pensi, che ci sia molto di simbolico e poco di concreto in certe attività.
Tu che all'idea che anche i medici denunzino i clandestini, ti rendi anche conto di quali effetti collaterali possa generare un provvedimento simile.

Ecco, elettore moderato della lega, dopo aver visto il video di Borghezio, non ti viene da pensare che questi qua pur di andare al potere ti abbiano fottuto, strumentalizzando le tue paure e avendo in mente un'agenda ben diversa da quello che tu immagini?