5 mag 2003

Michael Moore, Stupid White men

COme qualcuno ha scritto Micheal Moor e' Agnoletto, Nanni Moretti, il Gabibbo e Caserini tutti assieme. Questo peroì non gli ha impedito di scrivere questo libro arguto e divertentissimo sui danni creati ad una America da parte di una classe politica corrotta e avida. Il libro e' composto da una serie di discorsi tenuti da Moore in varie occasioni. Ce ne e' per tutti, il partito repubblicano, la cricca che ne ha preso il controllo, l'aggressione all'Iraq, l'insipiente partito democratico, i brogli della florida con l'elezione contestata di Bush, e la parte attiva avuta da Moore stesso nell'ultima elezione a fianco di Ralph Nader, tutto questo sullo sfondo di una middle class americana che si sgretola contro insieme al welfare state. Il libro e' scritto in modo arguto, questo evita che si formi sul lettore un senso cupamente catastrofico, cosa che avviene con opere simili di Gore Vidal, altro autore fortemente "antagonista". Il tono di Moore riecheggia del mordente umorista del migliore Woody Allen, con una visione sociale ed impegnata che quest'ultimo non ha mai avuto. Il libro nonostante la scritta in quarta copertina dell'edizione Italiana non arriva a commentare gli ultimi sviluppi della guerra in Iraq, e' infatti stato scritto prima. Nonostante questo offre anche ad un povero italiano la possibilita' di ascolare una delle voci piu' impegnate e rappresentative di una certa America contro dei nostri giorni.