22 gen 2009

L'agenda del ns. commercio estero.

La statura di un politico la si misura anche dalle battaglie sulle quali ritiene giusto impegnarsi.
Questo l'ho pensato ieri, guardando il ns. ministro del commercio tuonare a Praga contro i dazi doganali USA. Fin qui tutto bene. I dazi doganali USA non sono una novità, anzi sono la normalità nella dialettica commerciale tra USA e EU. Edo Ronchi ha assicurato che la nuova presidenza Ceca della EU metterà nella propria agenda la questione dell'esportazione delle acque minerali italiane negli USA.
A questo punto sono tornato indietro e ho riletto la notizia.
Dazi alle acque minerali?", Stop ai nostri prodotti?
Ho visualizzato mentalmente una teoria di navi da carico che traversavano l'atlantico. Un grande deserto di acqua, per trasportare altra acqua nel nuovo mondo.
Mi sono chiesto: "Ma qual è il senso di tutto questo?". E' etico e sensato bruciare Petrolio per portare acqua imbottigliata in un paese che non ha problemi di scarsità d'acqua.
E' sensato e ragionevole spingere il nostro sviluppo economico in questa direzione?
E per il sistema Italia, dal punto di vista strategico, è importante diventare un forte produttore di acque mineralli, o converrebbe spingere su prodotti con, diciamo, un più alto "valore aggiunto".
Anche una forma di parmigiano sarebbe meglio, per esempio.

Ma se qualcuno conta di garantire un futuro a questo paese e conta di farlo con le acque minerali, mi sa che si sbaglia di grosso.
Oppure qualcuno parla solamente per la lobby dei produttori di acque minerali?

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