20 mag 2007

Scuola Steineriana

Stamattina ero con i miei figli e mia moglie a guardare una possibile scuola Steineriana dove iscrivere il bambino più grande. C'e' una carenza di strutture, per cui ci stiamo guardando attorno a 360 gradi.
Confesso che al di la dell'aspetto naturalistico e umanizzante della scuola, sono rimasto un po' perplesso.
L'ambiente era carino, mobili in legno, austeri strumenti musicali, tavolini bassi, colori naturali, poteva essere sponsorizzato da Ikea.
Nonostante questo sono rimasto perplesso.
La funzione della scuola materna è duplice.
Da una parte c'e' l'esigenza di iniziare il cammino di formazione di queste bestioline che in futuro diventeranno esseri umani, i bambini.
Dall'altra c'e' la necessità di offrire un servizio ai genitori che lavorano e che hanno necessità di appoggiarsi ad una struttura per poter coprire l'orario di lavoro.
Ecco questa splendida scuola, fate conto, non offre servizio mensa, il venerdi' chiude mezza giornata e segue pedissequamente il calendario scolastico, con tutte le chiusure del caso.
Oltre a questo la didattica lascia i bambini molto liberi di fare e di esplorare, formandosi sull'Euritmia e altre discipline. Mi chiedo se queste povere creature non avranno un trauma quando andranno alle elementari e dovranno sottomettersi ai programmi standard.
Descritto tutto questo, riesco a capire perchè a quella scuola si fatichi a creare due classi. Mi pare infatti che per i genitori sia molto macchinoso, costoso e probabilmente rischioso inviare i figlia formarsi la.
Cerco di immaginare quali possono essere i motivi che potrebbero spingermi a mandare i figli la, ne cito alcuni in ordine sparso:
  • Un amore per il New Age e per l'Antroposofia.
  • Il fatto di avere dei parenti di supporto sempre disponibili a supplire alle deficenze della scuola, disponibili magari a cucinare giorno per giorno il pranzo al sacco per il bambino.
  • Il fatto di abitare a meno di 50 metri. Questo mette fuori gioco tutte le altre scuole. Anche questo potrebbe essere un vantaggio.
Tolti questi validi motivi, non mi viene in mente assolutamente per giustificare razionalmente il fatto di voler inviare mio figlio ad una scuola Steineriana.
Una previsione? La rapida estinzione di questo metodo didattico nel prossimo futuro...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve io penso che al giorno d' oggi siamo abituati a pensare solo a noi stessi senza mettere in conto di autoeducarci ad un po'di sacrificio. Dissento completamente su tutto cio' che ha detto perche' frutto di una totale ignoranza pedagogica. E dire chequesto metodo scomparirà presto simboleggia la sua paura nel voler offrire una chance ai suoi figli per diventare uomini educati alla liberta'.

Taz70 ha detto...

Salve a lei.
Riconosco l'abissalità della mia ignoranza pedagogica e sono anche abbastanza d'accordo con lei sulla scarsa autoeducazione al sacrificio di questi tempi odierni.
D'altra parte, "mala tempora currunt", dai Romani almeno o forse anche da prima.

Vedo pero' alcuni problemi con quella scuola, voglio dire con quella implementazione del metodo educativo Steineriano. Il tutto visto, naturalmente, dall'ottica di una persona assolutamente ignorante di pedagogia, quale io sono.
Per esempio, il servizio alle famiglie. Niente mensa, orario ridotto. Chi si puo' permettersi una scuola così? Probabilmente la scelta è volutamente elitaria. Sarà un caso? Sarà la moda?
Per carità, non credo di appartenere a quella genia di eprsone che reputa le scuole principalmente dei parcheggi. Credo che pero' vada trovata una quadra tra le necessità delle famiglie e quelle educative del bambino. E che questo, in modo non secondario, contribuisca a creare un ambiente felice, sereno e "formativo".

Invece, tornando al dissenso, che lei ha assolutamente diritto a manifestare, mi dispiace solamente che la critica sia così povera dal punto di vista argomentativo.
Alla fine, quello che lei scrive e' sostanzialmente: "Lei è un ignorante (come tutti gli altri) e quindi non puo' capire. Punto.".

Avrei sinceramente preferito una risposta più argomentata.
Per esempio, avrebbe potuto scrivere cose del tipo: "Se avesse visto e sentito dei bambini fare Euritmia, se avesse pututo percepire l'armonia, la gioia che emanavano, allora comprenderebbe tutto questo, invece di stare chiuso nel suo guscio".
Oppure, avrebbe potuto aggiungere una qualunque altra affermazione sul perché lei ritenga la formazione Steineriana interessante e degna di attenzione, tipo una qualunque sua esperienza comparativa tra i bambini formati con quel metodo e gli altri. Forse più sensibili, più intelligenti, più affettuosi, più attenti. Chissà..
Ecco, allora, avrei trovato tutto questo stimolante.
Ma chiaramente questo non rientrava nelle sue corde e nella sua capacità di espressione.
Mi spiace un po' per lei.

Simone Federici ha detto...

Ahahah,
assolutamente divertente :-D

Io ho fatto una scuola steineriana, mai avuto problemi con l'integrazione.
Adesso dopo essermi laureato in informatica, adesso frequento un corso per insegnanti steineriani, presso la scuola janua di Roma.

I sacrifici dei genitori, sono difficili non perché la scuola steineriana è carente, ma per il mondo in cui viviamo. Se prendessi coscienza che le scuole steineriane non riescono a tenersi in piedi con le sole rette pagate dai genitori e che sono le donazioni alla scuola a mandarla avanti, ti sapresti rispondere da solo alle tue domande.

Il metodo non può essere messo in discussione in questo contesto dove le uniche argomentazioni sono il "il servizio alle famiglie", parliamo invece di quello che fa la scuola "al servizio dei bambini/ragazzi"

Le mie parole non possono servire a spiegare il metodo, però se entri in una scuola steineriana petche stai cercando una scuola qualsiasi per tuo figlio, chiaramente troverai la scuola, strana, troppo costosa e con un pessimo servizio alle famiglie. Se invece ti accosti alla scuola perché cerchi la miglior scuola per tuo figlio, dove lui possa trovarsi in una dimensione sana, una dimensione dove l'attenzione è verso di lui e non verso i programmi statali, troveresti la scuola illuminante,

Comunque la percezione che si ha delle cose, dipende da cosa si sta cercando.

Tu cosa cerchi?
ciao

Taz70 ha detto...

Ciao Simone,
Tenterò di darti una risposta il più diretta possibile.

Prima una premessa. Il post scritto a caldo, ha questo tono che, riletto a distanza di due anni, risulta anche a me stesso un po' troppo tranchant e tracotante.

Probabilmente dovessi riscriverlo adesso preferirei declinarlo in modo sicuramente più pacato e argomentativo.

Ricordo che parte dell'irritazione che provavo mentre lo scrivevo era legata al fatto che a noi come famiglia, entrambi lavoriamo, non abbiamo parenti nelle vicinanze a cui appoggiarci, senza le strutture di cui lamentavo la mancanza, ci sarebbe stata preclusa la possibilità anche di pensare di mandare i figli a quella scuola.

Posso essere d'accordo anche sul fatto che le carenze riscontrate non siano addebitabili alla scuola steineriana ma bensì alle carenze del nostro sistema di sussidiarietà.

Per un attimo molto veloce pensai che cosa volesse dire mandare i figli a quella scuola, a che cosa io e mia moglie e i miei figli avrebbero dovuto rinunciare per avere il privilegio di andare la.

Chi sarebbe stato con loro mentre io e mia moglie saremmo stati al lavoro? Avrei potuto pagare una tata ad ore? Forse.
Quei soldi li avrebbero assorbito la spesa prevista per mandare il grande a seguire delle lezioni di pianoforte? Forse.

Rapidamente decisi che il gioco non valeva la candela e che quel genere di organizzazione non faceva per noi.

E poi per cosa? Quali sarebbero stati i contenuti in grado di giustificare tutto questo?

Nessuno quel giorno fu in grado di giustificarlo. Probabilmente ci sono innegabili vantaggi nel sistema. Ma gli svantaggi sono in grado di rappresentare i benefici?

E se i benefici sono incerti, dovrei forse scegliere degli svantaggi certi?
Sarebbe ragionevole?

Scegliere vuol dire rinunciare. Alla fine ho deciso per una scuola privata qua nelle vicinanza. Ottima struttura, buon ambiente, personale motivato, buona volontà.
A distanza di due anni la scelta si è rivelata felice e sono abbastanza convinto di aver fatto la scelta corretta.

E con questo, credo di rispondere all'ultima domanda che poni.
Non è solo la scuola, ma tutto l'ambiente che ruota attorno, tutta la flessibilità che questo permette.
Il resto è filosofia. Non voglio far scontare ai miei figli un mio puntiglio filosofico.

Se devo scegliere scelgo tra alternative reali concrete, e percorribili.

Sono contento che la tua scelta personale sia stata ugualmente di successo e tale che tu abbia poi deciso di passare dall'altra parte della cattedra.

Mi chiedo però se la scuola Steineriana, allo stato delle cose, rappresenti una possibilità per la gente "normale" o sia per ora un'ideale formativo ancora da realizzare. (ammettendo naturalmente che la struttura che ho visitato io sia rappresentativa)