L'affare Galileo aveva tutti i numeri per diventare un caso di successo della politica Europea. Una serie di scelte infelici e di intoppi rischiano invece di trasformarlo nella prima grande debacle europea.
Il Prologo
Il tutto inizia nel 1999, quando l'Europa individua nella dipendenza dal sistema di posizionamento Americano, il GPS, un fattore di debolezza strategica.
Il GPS, il sistema di posizionamento globale, permette a chiunque sia in possesso di un ricevitore GPS, di conoscere la propria posizione sul globo terreste con una precisione di circa 5 - 10 metri. Ormai in funzione dal 1995, il GPS è utilizzato in modo ubiquitario da navi, auto, aerei, navigatori personali.
Il problema è che il GPS nasce come sistema militare, in ogni momento il ministero della difesa americano può decidere di "oscurarlo" o renderlo impreciso in una particolare zona. Questa funzionalità è detta "disponibilità selettiva" in inglese selective availability o SA. Con la SA il governo USA puo' decidere la precisione che ha il segnale pubblico del GPS.
Date queste premesse, si comprende come un'Unione Europea con velleità geopolitiche veda sotto una cattiva luce la dipendenza dei propri servizi di posizionamento, civili e militari, da un'infrastruttura in mano al governo USA.
Così nasce nel 1999 l'idea di creare un GPS Europeo . Un sistema interamente civile che offre una serie di servizi pubblici e a pagamento, gareggiando così col GPS americano per potenza e precisione.
Oltre a questo Galileo è progettato per essere interoperabile con il GPS, permettendo quindi ai consumatori di avere apparecchi che beneficiano dell'uso contemporaneo di entrambi i sistemi.
Quindi dal '99 l'Europa inizia a pensare concretamente al problema e lavorare all'architettura e alla tecnologia definendo le linee guida del progetto. Gli Stati Uniti non vedono di buon'occhio quest'iniziativa e cercano di dissuadere gli Europei in tutte le maniere (lettera di Wolfowitz).
Nel 2002 sembra quasi che ci riescano , qualcuno dice che Galileo è "almost dead" . In realtà si lavora dietro le quinte per comporre un accordo politico tra i principali paesi.
Il Colpo di Scena
Nonostante le voci contrarie l'Europa tira dritto. Nel 2003 viene siglato il primo accordo che porterà alla creazione il consorzio Galileo Positioning System (notare l'acronimo GPS omofono del sistema statunitense) . Nel far questo cerca anche di coinvolgere altri partner esteri, tra cui la Russia e la Cina. Quest'ultima porta in dote ben 230 Milioni di Euro.
Nel 2005 la EU crea il consorzio europeo, formato da 8 industrie, che ha il compito di mettere in orbita i 30 satelliti che costituiranno la costellazione Galileo. In quell'anno viene lanciato il primo satellite sperimentale: il Giove A.
Il progetto però negli anni successivi s'impantana. Le industrie che partecipano al consorzio non trovano un accordo soddisfacente, i costi iniziano ad aumentare e alla fine il consorzio si sfalda e i partner commerciali, ad uno ad uno, si defilano.
La commissione europea decide allora di proseguire da sola, anche senza alcun partner commerciale, e si prende in carico tutti i costi.
La decisione è di Barroso che, nel 2008, dirotta 3,4 Miliardi di Euro dai fondi agricoli per finanziare il progetto e rimetterlo in carreggiata. Il 2013 viene indicato come data prevista per l'accensione del servizio. Il problema e' che a quel punto la gestione del progetto si "chiude" e i partner esteri si trovano a convivere con un ingombrante padrone di casa.
La Crisi
La crisi scoppia quando nel 2008 i Cinesi divorziano ed escono dall'iniziativa. Questi, che già da qualche anno si andavano lamentando di essere stati esclusi dai posti chiave del consorzio, decidono di tirare fuori dal cassetto il progetto Beidou/Compass e di abbandonare Galileo.
Beidou(letteralmente Orsa Maggiore) , è un sistema di posizionamento attivo dal 2006 con una copertura limitata al Paese di Mezzo. Nato come sistema militare è utilizzato primariamente dall'Esercito Popolare Cinese.
Quindi nel 2008 i Cinesi, arrabbiati per il ruolo minore in cui erano stati relegati in Galileo, si ritirano dal consorzio, e concentrano gli sforzi sul loro sistema domestico.
Anzi, per ripicca, decidono di trasformarlo in un concorrente alternativo al sistema europeo, impegnandosi a far evolvere Beidou in Beidou 2, simile a Galileo, sia come numero di satelliti che come frequenze, con l'obiettivo di renderlo operativo entro il 2010.
Ora, tutto questo causa un grosso problema. Infatti l'uso delle frequenze radio viene conferito a chi le occupa per primo e le mantiene in esercizio. La Cina, riuscendo a lanciare la costellazione Beidou prima degli Europei, crea di fatto grossi problemi a Galileo, a meno di modifiche impegnative al progetto (vedi qua).
Un bel problema quindi per gli Europei che avevano investito Miliardi di Euro in questa storia (vedi Salvate il soldato Galileo).
Tragedia ed Epilogo.
La parte più triste deve ancora arrivare. A quel punto gli Europei vanno infatti a lamentarsi dei Cinesi presso gli USA, per ricevere da questi un'accoglienza per lo meno "freddina".
Adesso siamo al 2009 e mentre gli Europei hanno messo in ordbita 2 satelliti sperimentali del sistema Galileo Giove A e Giove B, ma nessun satellite dei 30 della costellazione definitiva, i cinesi hanno già piazzato in orbita 2 satelliti della costellazione di Beidou 2. Galileo nessuno.
In compenso gli americani hanno già annunciato il potenziamento del proprio sistema GPS con l'iniziativa GPS Modernization (GPS III). I satelliti di questa serie non avranno la possiiblità di introdurre la SA offrendo oltretutto una maggior precisione. Con queste modifiche gli americano azzereno alcune necessità strategiche che Galileo avrebbe indirizzato.
Morale.
Non so se e come Galileo uscirà da questa empasse, ma da questa storia si possono imparare un paio di amare lezioni.
La prima è che non si deve mai far l'errore di sottovalutare i paesi emergenti. Quando la Cina sbatté la porta nel 2008 annunciando la ripresa di Beidou, gli Europei alzarono le spalle, minimizzando e catalogando le minacce cinesi come una fanfaronata. Per loro era impensabile che la Cina potesse sorpassarli in competenza tecnologica. Abbiamo visto come le cose siano poi andate in modo differente.
La seconda lezione dice che se decidi di giocare da potenza globale a quel punto devi giocare da solo. Non puoi, più sperare che gli Stati Uniti continuino a toglierti le castagne dal fuoco quando le cose iniziano a non andare nella direzione giusta.
Nel mondo multilaterale tutto è possibile, anche il sogno di avere un sistema di posizionamento indipendente, ma non c'e' nessuna pietà per chi osa fare il passo più lungo della gamba.
Lo spunto per questo Post è stato innescato da un articolo di Roberto Battiston su Le Scienze di questo mese. Conoscevo un po' la faccenda, ma non avevo mai avuto lo stimolo per approfondire tutta la storia.
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