Scherzi a parte. La ragione del titolo è che in questo post avrei potuto infilare una serie di "Lo sapevate che.." del tipo: "Lo sapevate che in Africa i cellulari sono utilizzati come borsellini?
Il tutto per segnalare questo bell'articolo del New Scientist: "L'antropologo del cellulare".
L'articolo, per quanto breve, è estremamente interessante.
Per quanto l'articolo sia relativo al fenomeno dell'uso del cellulare, dal punto di vista "antropologico", il fenomeno analizzato è tutti i giorni sotto i nostri occhi. Ma forse non siamo così pronti a notarlo.
Nelle società collettiviste, il cellulare viene frequentemente personalizzato dal proprio possessore e serve a ribadisce la personalità della singola identità.
Nelle opulenti società occidentali, il cellulare denota invece il proprio status sociale. In Africa invece, in paesi che non hanno un rete telefonica fissa, è uno strumento base di sopravvivenza. Viene personalizzato per supportare 2 o più SIM, così da poter utilizzare il piano tariffario più conveniente, questo capita in Uganda. Le persone la stanno molto attente anche ai centesimi della valuta locale, e chiamano i loro contatti direttamente con l'operatore di appartenza. E' come se qua in Italia ci proccupassimo di mettere la SIM di Wind per chiamare i nostri amici di Wind o e passassimo a quella TIM quando dobbiamo chiamare un abbonato TIM.
In altri paesi, sempre dell'Africa, il cellurare viene invece usato come un borsellino per trasferire soldi da un villaggio all'altro. La le banche non ci sono e a questo punto non servono, basta un centro ricarica.
Vi lascio all'articolo, ma oltre alle considerazioni sull'inventiva e la fantasia che la razza umana dimostra su questo pianetino, trovo interessante la conferma di un concetto: il cellulare è la quint'essenza della tecnologia ibridante. L'oggetto tecnologico, da essere uno strumento esterno al corpo, un utensile, diventa alla fine una parte del se.
24 giu 2008
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