Proprio mentre dall'Afghanistan arrivano notizie non proprio tranquillizzanti, dall'Iraq, invece, sembra rallentare l'ecatombe di Iracheni a cui ci eravamo , ahimè , assuefatti.
Incredibile, ma per una volta, con l'idea della "Surge" , i consiglieri di W. Bush ne hanno azzeccata una. I maligni suggerirebbero: "forse perchè l'idea originale non era loro ma proveniva degli ambienti militari".
Comunque sia andata, la "Surge", l'iniziativa militare per aumentare il controllo del territorio, rallentare gli attentati e innescare un circolo virtuoso, sembra aver avuto successo.
Lo hanno detto quasi subito i militari e adesso, dopo sette mesi lo ammette anche una fonte non tenerissima nei confronti dell'amministrazione, lo dice lo Washington Post, (Iraq: segnali di speranza..) di tendenza decisamente Liberal e difficilmente influenzabile dalla propaganda governativa e anche il NY Times.
Per carità , per le strade di Bagdad la gente continua a morire con la facilità delle mosche, ma non si assiste più all'escalation terrificante degli ultimi mesi con centinaia di morti al giorno.
Sembra che spinto il paese sull'orlo del baratro, le forze l'Irachene stesse abbiano deciso di fermarsi. I sunniti hanno compreso che Al Qaeda è un pericolo anche per loro, gli Sciiti hanno iniziato a riconoscere gli errori compiuti in passato e a guardere con occhio più critico la loro intransigenza, e i Curdi hanno iniziato a capire che forse c'e' posto anche per loro in Iraq.
In compenso mentre l'Iraq sembra essere aver imboccato un percorso di lenta normalizzazione, l'Afghanistan e', a detta dei più , perduto. Non ci si chiede se Kabul cadrà, ma quando ? nel 2009 o già nel 2008?
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